Un disco incensato dalla stampa specializzata per i suoi aspetti più piacevoli ed eclatanti.
Verve e ardore devoti di una misterica religione sonora a rischio.
Uno tra i gruppi italiani più importanti e ribollenti d’energia di questi ultimi anni.
Il titolo potrebbe fare riferimento a una fragilità umana o artistica della protagonista, ma Cristina mi sembra tutt’altro che fragile, da entrambe le angolature...
Sembra una veterana. Birdland, Smalls Jazz Club, BBKing’s, Dizzy’s at Lincoln Center, The Living Room. Sono solo alcuni dei palcoscenici dove Dida si è esibita e che qualunque musicista avrebbe voluto calpestare.
“Lasciatemi dire che una voce così bella, provvista di tutto quanto una voce jazz deve avere e, quindi, una jazz singer così dotata io non l’avevo ancora incontrata…”
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© Giuseppe Castelli
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