Preampli Electrocompaniet EC 4.8

03.07.2015
Electrocompaniet EC 4.8
Electrocompaniet EC 4.8

Da più di trent'anni il brand Electrocompaniet è sinonimo di produzione di grandi amplificatori di potenza dal suono molto apprezzato da una vasta platea di utenti. Numerosi e prestigiosi sono i premi internazionali, così come le recensioni, che attestano il successo e l'apprezzamento dei prodotti della casa scandinava.

 

Dal 1999 Electrocompaniet gode di riconoscimenti a livello mondiale grazie soprattutto al lettore CD di riferimento, l'EMC 1, per non parlare dell’amplificatore integrato, forse tra i più conosciuti di tutti i tempi, l’ECI-1.

Il preamplificatore Electrocompaniet EC 4.8, fa parte della linea Classic che si inserisce tra la più economica Prelude Line e la DP Line, che rappresenta il vertice delle realizzazioni del marchio norvegese. L’azienda produttrice declama per l’EC 4.8 prestazioni eccezionali, ottima risoluzione, un controllo eccellente e una precisa resa musicale. Sembra proprio che il nostro preamplificatore abbia conquistato una posizione di tutta rilevanza nel panorama audiofilo mondiale.

 

Progettato con una circuitazione di tipo dual mono, completamente bilanciato dall'ingresso all'uscita, l'EC 4.8 è stato realizzato con due schede preamplificatrici mono separate, ognuna con il proprio alimentatore. La circuitazione quindi può essere considerata di tipo totalmente dual mono, tanto da permettere anche ingressi e uscite bilanciate XLR che non lasciano dubbi sulla serietà del progetto. Si presenta esteticamente in modo molto elegante, dal profilo basso e con il classico contrasto tra nero e dorato: l’aspetto è quello di un apparecchio solido. Può essere utilizzato con il telecomando IR in dotazione o come opzione, insieme al RF basato sul telecomando ECT 2. L’EC 4.8 presenta inoltre la nuova rete SPAC per il controllo della sicurezza degli amplificatori di potenza collegati.

 

La qualità costruttiva si fa notare per la già citata soluzione “full dual mono” con i due toroidali, le due schede totalmente separate e l’utilizzo degli eccellenti condensatori Elna. Il layout è curato nei particolari e risulta, anche a vista, ordinatissimo. Le connessioni d'ingresso possiedono un’impedenza di 47 kohm con un'uscita di 100 ohm, adattabile dunque a quasi tutti i finali. Il guadagno è di 6 dB e ha un rapporto segnale/rumore eccellente, oltre ad un tasso di distorsione bassissimo.

 

L'Electrocompaniet EC 4.8 presenta sul pannello posteriore cinque ingressi di linea di cui tre sono sbilanciati e due bilanciati. Le uscite sono due, anche se, ahimè, solo una bilanciata che permette la regolazione del volume. Quella sbilanciata, indicata Record Out, è esclusivamente per il segnale a volume fisso ed è stata creata ad hoc per le registrazioni. Sinceramente, per un apparecchio di tale fascia, mi sarei aspettato almeno un’altra coppia di connettori bilanciati o sbilanciati di uscita per inviare il segnale a due finali, nell’eventualità di una biamplificazione. Inoltre, sempre posizionata sul pannello posteriore, trova posto una porta dati per poter aggiornare il firmware dell’apparecchio.

Probabilmente l’intento dell’azienda è stato quello di produrre un apparecchio quasi esclusivamente bilanciato e che trovasse la maggiore sinergia con i finali di casa Electrocompaniet.

 

Sul pannello anteriore spicca il piccolo display che, una volta acceso, si illumina di un bell'azzurro riportando le indicazione della sorgente e il livello del volume, inoltre sempre sul frontale trovano posto quattro tasti dorati, secondo la tradizione Electrocompaniet, da impiegare in alternativa al telecomando per variare volume e sorgenti. Insomma, il fascino Electrocompaniet si rinnova con l'equilibrio cromatico nero, oro e azzurro.

 

Esperienza di ascolto

Conosco per esperienza personale Electrocompaniet per aver posseduto

l’amplificatore integrato ECI-1 che, diversi anni fa, mi stregò in un ascolto presso un rivenditore di apparecchi Hi-Fi. Di lì a poco riuscii a trovare un’ottima occasione di seconda mano e non me la lasciai sfuggire. Avendolo posseduto per circa un anno posso tranquillamente concludere che questo storico amplificatore integrato, da sempre considerato una grande macchina da musica, è davvero un’elettronica molto gradevole, dolce, armoniosa, per quanto deficitaria di dinamica.

Ho anche ascoltato i finali della casa scandinava AW400, in una seduta da Roberto Rocchi piuttosto fugace, purtroppo. A dire il vero l’impressione che ne ho tratto è stata molto positiva, in quei pochi brani ascoltati già si poteva evincere chiaramente il carattere forte, limpido e “terribilmente” dinamico dei grossi finali in questione. Quest’ultima conclusione mi ha fatto riflettere e mi è sorto un dubbio: vuoi vedere che l’impostazione degli apparecchi di casa Electrocompaniet è totalmente cambiata? Attendo, in futuro, di testare attentamente qualche finale o integrato dell’azienda in oggetto e poi vi farò sapere!

 

Tornando al nostro preamplificatore EC 4.8, devo ammettere che i primi ascolti mi hanno lasciato molti dubbi e nel contempo mi hanno piuttosto deluso. Nonostante avessi fatto suonare il preamplificatore per una decina di ore prima di effettuare un ascolto serio ed eventualmente iniziare a trarre qualche conclusione relativa all’impostazione dell’apparecchio, continuavo a non inquadrare le sue caratteristiche precipue. A volte mi sembrava lento, scuro e troppo compassato. Anche se, allo stesso tempo, gli strumenti avevano acquisito una rotondità che con il mio preamplificatore di riferimento, il Bryston BP25, non avevo mai particolarmente notato. In ogni caso la presenza di questo Electrocompaniet nell’impianto si fa sentire. Certo non potrei mai definirlo trasparente, anzi, direi che è piuttosto caratterizzato.

 

Nel corso del tempo però, ammetto che la situazione è cambiata, e non di poco! La scena ricreata si è allargata e tutto si è dimensionato correttamente, l’ariosità della musica è comparsa come per magia. Anche la microdinamica di molti passaggi dei Pink Floyd in In the Flash mi ha sorpreso. Forse i miei dubbi stanno per essere spazzati via?

L’EC 4.8, con l’andar del tempo, ha iniziato a regalare alla mia musica un’immagine davvero bella. In particolare le percussioni risultano stabili nel quadro sonoro e vengono riproposte con un’ottima approssimazione alla realtà. In alcuni passaggi avrei preferito maggiore “reattività”. In definitiva, a mio parere, resta una macchina non velocissima ma al contempo molto precisa. L'immagine ricreata ha dei confini ben delineati ma è sufficientemente ariosa, la musica scivola via armoniosa e godibile.

 

La realizzazione full dual mono di certo aiuta la separazione fra i due canali e in alcuni istanti l’apparecchio mi è apparso proprio di una nitidezza tale da far apparire all’ascoltatore, anche molto decentrato, i più reconditi strumenti nella scena sonora, a testimonianza di un'immagine sonora qualitativamente elevata.

 

Ogni tanto mi dà l'idea di aver inserito nel mio impianto un’elettronica a valvole, per il calore che viene restituito, ma non posso proprio affermare che il risultato sia mieloso o privo di dinamica. Le medie frequenze sono proposte in modo naturale e corposo, le voci, sia maschili che femminili, hanno un timbro corretto. L’accoppiata con i miei monofonici, dal carattere deciso e aperto, è stata felice e infatti per il nostro preamplificatore vedrei molto bene dei “compagni” dall’impostazione aperta e vigorosa piuttosto che scura e compassata.

 

Gli ascolti dell'Electrocompaniet EC 4.8 sono proseguiti nei giorni successivi con i soliti brani da me molto conosciuti e le belle sensazioni che l’apparecchio aveva iniziato a regalarmi si sono ulteriormente rafforzate. Anche i brani di musica classica o sinfonica, pur non facendomi sobbalzare dal divano, mi hanno trasmesso una bella emozione, sono stati ascolti davvero godibili.

 

Pensando al prezzo di vendita dell’oggetto adesso, avendo maturato la mia opinione in merito, ritengo che sia un ottimo acquisto. Sicuramente l’accoppiamento con i finali della stessa casa darà i migliori risultati. In tutti gli altri casi le affinità con le elettroniche interfacciate andranno di volta in volta valutate accuratamente, al fine di ottenere un suono quanto più equilibrato possibile.

 

Nel mio caso l’EC 4.8 è stato testato nel mio impianto e ho potuto evidenziare solo le differenze rispetto al mio pre di riferimento, risultando meno “reattivo” e “arioso” ma più preciso e armonioso.

 

Riassumendo…

Velocità: non è un mostro di velocità, ma è discretamente dinamico.

Ricostruzione scenica: ottima!

Costruzione: impeccabile! Full dual mono e interno molto ordinato.

Timbrica: molto caratterizzata, soprattutto sullo spettro delle medie frequenze.

Rapporto qualità/prezzo: ottimo!

 

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Impedenza di Input bilanciato: 47kohm

Impedenza di Output: 100ohm

Livello di Input Single ended: >15 Vp-p

Livello di Input bilanciato: >30 Vp-p

Massimo livello di Output Single ended: >15 Vp-p

Massimo livello di output bilanciato: 30 Vp-p

Guadagno: 111dB to +6dB

Rumore di fondo: <-130dB a 0dB gain

Risposta in frequenza: 0.5–200.000Hz

Separazione canali: > 120dB

THD + N: <0.002%

Consumo: 30W

 

Distributore ufficiale Italia: al sito de Il Tempio Esoterico

Prezzo Italia alla data della recensione: euro 4.450,00

Sistema utilizzato: all'impianto di Roberto "Il pacifico" Fugito

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