Preampli Trends Audio PA10.1D SE

11.03.2013

Un piccolo contenitore metallico con solo un paio di funzioni: quelle di preamplificatore monoingresso e di amplificatore per cuffie. Di inconsueto e particolare il Trends esibisce una valvola, che emerge parzialmente da questo mini-chassis e che si “illumina d’immenso" – un blu intenso – una volta accesa.

L'azienda costruttrice è ormai piuttosto conosciuta e apprezzata fra gli appassionati italiani. La Trends Audio, cinese di Hong Kong, si è fatta conoscere sul mercato internazionale con una implementazione tra le più riuscite in assoluto tra gli amplificatori in classe D con chip Tripath 2024, il famoso Trends TA 10.1, di cui possiedo da anni due esemplari che mi hanno fornito, e ogni tanto continuano ancora a fornirmi, belle soddisfazioni. In questi ultimi anni l'azienda ha incrementato la gamma di elettroniche prodotte annoverando via via e ricevendo spesso recensioni positive ovunque nel mondo, vari DAC, amplificatori di potenza e preamplificatori, oltre a un modello di diffusori da supporto.

 

Il Trends PA 10.1D SE fa dunque uso del classico contenitore di famiglia, con le sole notabili peculiarità del foro sul coperchio per ospitare la valvola che, una volta in posizione, sporge per un paio di centimetri. Il frontale in alluminio da 4 mm è un tantino più importante di quanto fatto in precedenza. Quindi, dimensioni molto contenute ed estetica in tono col resto della produzione, inclusi i due semigusci metallici nerastri. Comandi scarnissimi, sul frontale solo la manopola del volume e l'uscita cuffia, anch'essa valvolare, da 3,5 mm, sul lato posteriore la levetta ON/OFF e il selettore CD/iPod dell'ingresso RCA, accompagnato quest'ultimo da due uscite analogiche RCA che consentono la biamplificazione. Dunque, una connettività minimale, ma con il pregio della possibile facile biamplificazione, cosa sicuramente non comune nelle realizzazioni di questa fascia di prezzo.

L'illuminazione della valvola funge anche da spia d'accensione con uno psichedelico colore azzurro LED che traspare dal foro sul coperchio, molto d'effetto e senza disturbi per lo sguardo. L'alimentatore da 24 volt, a bassissimo ripple, con presa incorporata, è munito di cavo prigioniero e di ferrite in prossimità del connettore. Il PA 10.1 SE è il modello più dotato come componentistica tra i preamplificatori serie PA della Trends, facendo uso di condensatori ELNA Silmic II.

 

Tutto apparentemente molto semplice, pur tuttavia l'apparecchio si presta a manipolazioni in grado di deliziare gli audiofili più intraprendenti. Infatti c'è la possibilità di regolare il bias della valvola e di cambiare la stessa tra due tipologie, peraltro munite dello stesso attacco: la serie 6DJ8/6922 e la serie 12AU7. La sostituzione della tipologia di valvola necessita del resettaggio, operando sui quattro jumper interni, e regolazione del bias al valore consigliato di 16,5 V per entrambi i canali stereo. Personalmente ho constatato una differenza di un paio di volt fra i due canali sull'esemplare ricevuto, per cui consiglio di controllare con attenzione, muniti di tester e seguendo le istruzioni in inglese riportate sul manuale accluso, per essere certi di avere l'apparecchio in condizioni di funzionamento ottimali. Le suddette operazioni sono comunque quasi più difficili a dirsi che a farsi e anche alla portata di chiunque abbia un minimo di dimestichezza con l'uso del tester, oltre che con pinzette e cacciaviti. Una nota di cautela: il piccoletto è di temperamento piuttosto focoso, ovvero si riscalda parecchio, per cui non prendetelo in mano quando è acceso, aspettate cinque minuti dopo lo spegnimento, almeno.

 

E passiamo alla prova di ascolto. Dico subito che il piccolo Trends PA 10.1D SE mi ha impressionato. A dispetto delle dimensioni, della connettività e della fascia commerciale di appartenenza, il suono che sfodera, nelle mie condizioni di prova, è tutt'altro che minimalista. Posso dire di un suono in grado di soddisfare e di entusiasmare anche audiofili smaliziati e navigati, grazie all'equilibrio molto indovinato tra le gamme tonali e alla spazialità notevole, peraltro adattabili finemente al proprio gusto personale ricorrendo al già citato cambio della valvola. Anche il senso di velocità è più che buono, in grado di far apprezzare la scansione delle note più rapide anche nei complessi brani orchestrali, come ad esempio nella Lirica di Karajan ricca di dettagli e particolari. La dinamica è di buona levatura e non mostra cedevolezze nelle varie gamme. Insomma, non sono riuscito a trovare punti deboli, ma anzi ho riscontrato una prestazione complessiva assolutamente di rilievo, decisamente inaspettata per la categoria di prezzo dell'oggetto. Oggetto le cui limitazioni più forti risiedono nella scarsa flessibilità, peraltro mitigata dalla possibilità di adattarsi al meglio anche a riproduttori di musica liquida, e dalla possibilità di pilotare due amplificatori di potenza. L'ho provato essenzialmente in accoppiata col Gainclone da 30 W munito di chip LM1875 nell'impianto casalingo e con il poderoso finale a stato solido Nadir Mk101i da 100 W per canale, che è ora nel mio impianto garage a pilotare magnificamente le Maggie MMG. Con tutt’e due il Trends PA 10.1 si è comportato molto bene, trovandosi perfettamente a suo agio, senza farmi mancare troppo i rispettivi riferimenti. Devo dire che dopo la prima ventina d'ore di utilizzo con la valvola fornita dal produttore, una 6H23n russa, ho innestato una Electro Harmonix AU7, resettando a dovere i vari controlli sopra descritti. Il resto degli ascolti in questa configurazione mi ha permesso di valutare positivamente il cambio della valvola, trovandola eccellente e comunque superiore alla precedente, pur essendo anch'essa tutt'altro che disprezzabile. Il Trends ha acquistato in definizione e velocità, pur mantenendo una buona dose di “valvolarità”, rendendo piacevoli le voci e la gamma media in genere. Ricordo qui le voci dei Pink Floyd d'annata di Meddle su LP, ben più intellegibili e, purtroppo, anche un filino meno misteriose rispetto a circa quarant'anni fa, quando le sentivo per le prime volte pieno di compiaciuta meraviglia di fronte alle svariate invenzioni e novità sonore dell'epoca. Da notare che la posizione di basso livello del selettore d’ingresso non è da confondere con uno stadio phono, comunque necessario per ascoltare un giradischi, essendo esso tarato per le uscite dei lettori digitali portatili e dunque privo di equalizzazione RIAA.

 

Di rilievo anche l'ascolto in cuffia tramite l'uscita dedicata, ricordo anch'essa pilotata dalla valvola, con una spazialità e una verve encomiabili, oltretutto potendo sfruttare anche i comodi riproduttori di file. A questo proposito ho agganciato il mio minuscolo Sansa Clip+, che suonava liscio come l'olio a file liquidi attraverso il Trends, per arrivare alla mia solita cuffia Sennheiser HD600 e alla NuForce HP800, di cui sentirete parlare tra poco su ReMusic, fornendo ascolti molto gradevoli che si sono prolungati anche a tarda notte. Desidero porre l'attenzione sulla performance della voce molto affascinante, calda, ricca, avvolgente, di Joanna Wang, giovane ma già sorprendentemente matura cantante taiwanese, che viene resa da Pa 10.1 SE con molto gusto. In questo caso ho usato anche il Musiland 01 USD e il Super Pro, oltre al netbook Eee Pc.

 

Concludendo, un’esperienza assolutamente gradevolissima quella fatta con questo Trends PA 10.1 SE. Un preamplificatore consigliabile a chi non necessita di più di un ingresso, magari in collegamento con un computer, anche e meglio se tramite un DACUSB. Ancora meglio se anche tramite un’interfaccia USB/SPDIF. Finalini che ci si accoppiano bene ce ne sono ormai tanti, a cominciare da quelli offerti dalla stessa casa, ma anche le svariate implementazioni dei chip Tripath, i Gainclone, gli Ice Power ecc. Tuttavia la qualità dell'oggetto è tale da non sfigurare accoppiato anche a finali tradizionali di un certo rango. Solo, come sempre, attenzione al senso della spina di alimentazione e all'utilizzo di cavi di segnale di buon livello. L'uscita cuffia non è da considerare un optional secondario, ma una caratteristica da sfruttare e valorizzare anche da cuffiofili maturi. Infine una nota sul rapporto qualità/prezzo, che non raggiunge i vertici del vecchio cugino TA 10.1, col prezzo di listino italiano non particolarmente competitivo. Soltanto la limitata connettività e l'assenza di telecomando, peraltro benefica per la salute, mi previene comunque dal proporlo per uno Spark in the Dark.

 

Selezione musica ascoltata

Pink Floyd: Meddle, LP EMI/Harvest

Michel Petrucciani, Jim Hall, Wayne Shorter: The Power of Three, CD Blue Note

Herbert Von Karajan dirige “Lirica”, 2CD Repubblica/L'Espresso

Joanna Wang: Joanna & Wang, Ruo Lin, MP3

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Valvole: serie 6DJ8/6922 o serie 12AU7 intercambiabili; per la SE Edition valvola russa 6H23n

Stadio di uscita: due mosfet

Guadagno: x3 su ingresso CD/DAC, x6 su ingresso PC/iPod

Rapporto segnale rumore: 92dB

Gamma dinamica: 92dB

THD+Noise: 0.05% a 10kohm, 0.15% a 33ohm

Ingressi:

singoli commutabili, un ingresso CD/DAC RCA 3Vpp max. o un ingresso PC/iPod RCA 0.55Vpp max.

una presa elettrica 5.5mm/2.1mm

Uscite: una RCA, una cuffia 3.5mm

Altri comandi: commutatore ingresso audio, tasto accensione, indicatore di potenza a LED blu sotto il supporto per le valvole, manopola del volume

Alimentazione: DC 24V-26.5V max.

Dimensioni chassis: 76x46x114mm LxAxP

Peso: 400gr

Distributore ufficiale Italia: al sito Audio Azimuth

Prezzo Italia alla data della recensione: 345,00 euro

Sistema utilizzato: all'impianto di Fabio "Perplesso" Barbato

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