L’amico Maurizio Fava ha recentemente recensito con entusiasmo l’Adcom GFA-555se. Prima però di incaricarlo di questa prova, ci eravamo chiesti come potesse suonare il nuovo cavallo di battaglia Adcom in confronto al suo progenitore, il GFA-555 a suo tempo disegnato da Nelson Pass.
Avevamo trovato un esemplare di questo finale storico e si trattava anche di un apparecchio in condizioni esemplari, sul quale non si era mai dovuto intervenire per riparazioni o modding. Ma rimaneva molto fuori zona, distante dalle sale d’ascolto mia e di Maurizio, quindi abbiamo gioco forza deciso di soprassedere. Certo, l’idea era buona: poter confrontare una riedizione aggiornata con il suo antenato blasonato avrebbe permesso di tarare ancora meglio e con più argomenti la prova stessa. Altrettanto certo che, un apparecchio ormai "vintage" come l'originario 555 sicuramente ha inevitabilmente perso per strada un po' di smalto: tutto invecchia, anche le elettroniche. Ma è comunque con piacere e soddisfazione che accogliamo proprio una comparazione all’ascolto fatta dallo stesso importatore italiano Adcom, Orange System. Per una bizzarra coincidenza – o per comune onesta, curiosità e metodo audiofili – io e Benny Cassarà, responsabile Orange System, avevamo avuto la stessa idea, eravamo arrivati alle stesse conclusioni: un confronto si imponeva. Benny è quindi riuscito in questa piccola impresa di “confronto filologico” e a lui e alla sua passione purissima, che condivido, va il nostro ringraziamento. Come dice una ricorrente e adeguata frase fatta giornalistica, “riceviamo e volentieri pubblichiamo”…
N.B. Premessa metodologica, doverosa. Né io né Maurizio Fava abbiamo letto le seguenti righe prima di farci un’opinione e scrivere del nuovo 555se, dopo ascolti e prove comparate su diversi diffusori e amplificatori. È quindi con affetto che abbiamo poi notato molti punti di contatto nelle reciproche impressioni d’ascolto ma… non voglio spoilerare, buona lettura!
G.C.
Non è mai facile parlare di due oggetti, cercando di tirarne fuori un confronto. Quasi a giudicare due birre, apparentemente uguali tra loro nell'aspetto e nel contenuto, ma poi al sorso, anche al primo, così differenti. L'opinabile, il soggettivo, ciò che è anche il frutto o la sintesi di stati umorali e percettivi può rappresentare un grande spartiacque, a volte insormontabile, nell'esprimere un giudizio, o anche una semplice riflessione tra due entità. Va da sé che l'Hi-Fi rappresenta un campo dove le certezze si assottigliano sempre più e dove l'oggettivo finisca per diventare una chimera. O, più correttamente, rimanendo nell'ambito delle facoltà uditive, una sirena.
Con questo specifico senso di consapevolezza ci siamo posti dinanzi il confronto tra i due amplificatori Adcom: l’originale GFA-555 e l’attuale GFA-555se. Trent'anni nel mezzo, due differenti progettisti, due diverse filosofie di suono, accomunate però da una intrinseca buona fede e onestà intellettuale.
Il primo modello, creazione o design di Nelson Pass, mitico fondatore del marchio Threshold e uno dei pionieri dell'amplificazione a stato solido in DC, cioè in direct coupling. Di lui, oltre la sua apparizione per la progettazione del modello Adcom in questione, ricordo anche le licenze in favore di Nakamichi, la sua collaborazione per il giovane marchio Fortè Audio, la sua mai sopita prima natura di autocostruttore e i suoi progetti a marchio Aleph. Ma ricordo anche e soprattutto i mitici SA-12, vero apice della sua produzione o meglio della sua progettazione. Di quell'aura magica, personalmente non riesco a trovare se non una parziale continuazione nelle elettroniche a marchio Pass.
Il secondo finale, sempre Adcom, e sempre GFA-555se, nato circa cinque anni fa, conserva la stessa apparenza estetica e le stesse misure del suo predecessore, cioè 200 watt RMS su 8 ohm e gli stessi ingombri. Ma dentro è cambiato tutto, a partire dal cuore del finale, oggi affidato a un trasformatore di costruzione Plitron, il celebre costruttore canadese. Ma anche transistor, resistenze, condensatori. La carrozzeria è identica, il motore è mutato e con esso, mutuando un termine dal campo automotive, l'handling. Il designer dietro il nuovo corso di Adcom è Daniel Donnelly, celebre capo designer del famoso brand CAL - California Audio Labs.
Messi accanto a suonare alternativamente, l'antenato e la giovane recluta si trovano impegnati a pilotare una coppia di Q Acoustics 3050ì, una di Paradigm SE 6000F, una Pylon Audio Opal 20.
L'esemplare del passato fornitoci da un nostro cliente, interessato ad ampliare la potenza del suo setup mettendo a mono il suo vecchio 555 e acquistandone uno nuovo è assolutamente originale e ben conservato, con un unico intervento di sostituzione che ha riguardato i condensatori principali con quelli originali, trovati in un deposito negli USA.
Il resto della catena viene affidato ad un lettore Yamaha CD-S1000, da preferire personalmente al modello 2000 per via del convertitore interno, preamplificatore Adcom GFP-815 e Dayens Ampino, cavi di collegamento Deep Audio e di alimentazione Supra LoRad 2.5mkII.
La prova inizia con E.S.T. Trio Live in Hamburg. Nella sessione con il 555 dell'era Pass si nota subito una grande coerenza a disposizione dei diffusori, buona dinamica, non presenza di fatica d'ascolto, il pianoforte appare lucido quanto basta, corretta l'articolazione del contrabbasso, profondità nella media.
Con il nuovo si ha un'iniziale percezione di minore potenza, quasi si stesse ascoltando un finale con la metà dei watt di quello recedente. Ma è una sensazione apparente e non veritiera. Diverso è invece il modo con cui la potenza viene trasferita, meno esplosiva ma più costante. La tridimensionalità è migliorata e con essa la microdinamica nei passaggi più tenui, nel dialogo tra pianoforte e gli altri strumenti
Nel disco Act della JBBG - Jazz Bigband Graz, Urban Folk Tales, la differenza tra la commutazione dei due apparecchi è ancora più evidente; la separazione tra i musicisti, ben 38, viene agevolmente dipanata dal nuovo Adcom, mentre il predecessore, pur rimanendo molto musicale, appare più confuso nei pieni orchestrali della band.
Sui Preludi di Chopin, disco Ars Aures, etichetta Tau Records, le note dello Steinway gran coda hanno un bellissimo timbro anche con il vecchio 555, ma con il nuovo modello si ha la sensazione di una maggiore capacità di risoluzione e dettaglio sul registro medio basso dei 250-300 hertz, con evidente beneficio dell'intera gamma media. Ma anche il controllo sulle note più gravi appare visibile solo che si presti attenzione all'escursione dei woofer dei diffusori adottati. Il tempo di movimento e arresto del cono diminuisce attraverso l'impiego del nuovo 555 quasi di metà, rendendo la trama armonica più vigorosa e asciutta.
Non contenti di questo, abbiamo osato dando ai due quasi gemelli di Scottsdale la difficile e temuta prova di pilotare le nostre Midi Sensorial. Qui, complice anche l'estrema intransigenza dello Scan-Speak Revelator, unito al piglio del woofer da 11 pollici della francese Focal e l'impedenza nominale a 4 ohm, i nostri finali sono chiamati a fare gli straordinari e a offrire tutto quello che possono, non risparmiandosi neppure un po'.
Si comincia con il vinile, giradischi Audio-Technica e fonorivelatore Shure. Le note di Akira Ishi e del suo trio pervadono con naturalezza e grinta la nostra piccola sala showroom. Comincia il nuovo 555 e non possiamo non avvederci della dolcezza delle spazzole sui piatti della batteria e del corretto allineamento temporale delle frequenze, forse il più grande pregio che attribuiamo ai nostri diffusori. Il pianoforte segue il contrappunto del contrabbasso con grande energia e al contempo misura, in un duello che i musicisti instaurano quasi per gioco, una tensione che non è mai prevalenza di uno sull'altro ma encomiabile amalgama.
Continuiamo con Offramp di Pat Metheny. Qui sulla traccia Are you going with me? il timing di tastiera e chitarra raggiunge livelli di bellezza non comune. Ci lasciamo trasportare dall'ascolto dell'album, dimenticandoci della prova, del confronto e perdendoci in ogni singola nota, ma chi ha mai ascoltato la Midi sa perfettamente l'ordine di priorità che questo diffusore riesce a imprimere.
Ancora freschi di questo ascolto ripetiamo Metheny con il vecchio 555. Notiamo una certa durezza agli estremi di gamma e un po' di brume tra la media è la medioalta, sensazione che decresce comunque abbassando il volume. È come se la creatura di Nelson Pass ci chiedesse di abbassare i ritmi per restituirci pari musicalità.
Due pomeriggi di prove, una decina di album usati tra vinile e CD. La sensazione complessiva ricavata da chi era presente all'ascolto è quella non di una rivisitazione di un progetto precedente, ma più di due anime profondamente diverse. La prima, più risalente, dotata di grande energia e buona musicalità. La seconda, capace di fare le medesime cose ma con la metà dello sforzo. Con stile e aplomb decisamente più raffinati ed eleganti.
B.C.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Potenza di uscita: 200W canale su 8ohm, 300W canale su 4ohm, 600W su 8ohm a ponte
Risposta in frequenza: 10Hz-20kHz a 1W su 8ohm +0/-0,25dB
Banda in potenza: 1,7Hz-100kHz -3dB
Impedenza d’ingresso: 100kOhm sbilanciato XLR, 10kOhm bilanciato RCA
Sensibilità d’ingresso: 1,75Vrms a 200W su 8ohm, 130mVrms a 1W su 8 ohm
Fattore di smorzamento: ≥900 20Hz-20kHz
Alimentazione: 120-230V / 50-60Hz
Peso: 16,3kg a vuoto, 18kg con imballaggio
Dimensioni: 432x191x318mm LxAxP
Per ulteriori info: scarica qui il manuale Adcom GFA-555se | solo in inglese
Distributore ufficiale Italia: al sito Orange System | contatta Orange System
Prezzo Italia alla data della recensione: 1.749,00 euro
Sistema utilizzato: vedi articolo