La presente prova avrebbe dovuto legittimamente trattare del cavo Omega Audio Concepts Nano Extra. Questo abbiamo appunto in esame nel mio impianto ed è quello che vedete nelle immagini. Come invece avrete notato l’oggetto dell’articolo è un misterioso, per ora, “drain upgrade”. Sveliamo subito il significato di questa definizione. Si tratta di un upgrade, appunto, di un miglioramento che coinvolge l’intero catalogo delle connessioni Omega Audio Concepts, di qui in poi abbreviato in OAC.
Tecnicamente si tratta di inserire una serie di connettori di massa fra quelli già presenti nelle strutture e negli avvolgimenti dei cavi, in modo di “riempire” gli spazi, posto che ce ne fossero, fra i singoli conduttori di segnale.
Teoricamente questo dovrebbe comportare un effetto di “drain”, di “drenaggio” appunto anche delle più deboli interferenze magnetiche fra i conduttori di segnale.
Il principio, ricordiamolo, è che un conduttore percorso da una tensione genera un campo magnetico. Questo ancorché minimo campo magnetico se va a spasso, interferendo potenzialmente con il segnale. E non è questione di lana caprina, perché almeno qualcuno dei lettori fra noi più capaci, per età raggiunta, ricorderà la giustissima teoria audio delle “interazioni deboli”, cruciali per i migliori risultati sonori.
Se quindi, coerentemente con l’obiettivo OAC di perseguire il “limite massimo teorico” di una prestazione desiderata, aumentiamo esponenzialmente la forza di “messa a terra” – perché di questo si tratta – delle possibili interferenze magnetiche nei confronti del segnale, quest’ultimo ne trarrà giovamento?
La risposta è sì, certamente.
Aver aggiunto nei cavi OAC questo ulteriore effetto di drenaggio delle interferenze fra conduttori, per quanto piccole o potenziali qualcuno le possa ritenere, fa compiere alle connessioni OAC un autentico balzo in avanti, un ulteriore gradino verso l’obiettivo di 1 - trasportare al meglio il segnale audio, 2 - facendo tutto il possibile per ottenere ciò e 3 - in fase e senza disturbi. Sono insomma i tre principi OAC: 1 - legge di Ohm, quella del miglior conduttore, ovvero il “trasportare al meglio” – con varie accezioni e significati – il segnale; 2 - il limite massimo teorico, il fare quello che va fatto al massimo e rigettando scorciatoie e compromessi; e 3 - l’allineamento spazio-tempo delle informazioni del segnale audio, dove ogni e qualsiasi “disturbo” ne può ovviamente inceppare la coordinazione, particolarmente significativa visto che stiamo trattando di musica e non di astratti segnali o valori elettrici.
Tecnici, “misuroni” ed esperti in genere di impostazione rigorosamente scientifica mi permettano di giocare nel mio campo, quello della comunicazione, se vogliamo anche della divulgazione. Tento una metafora, un paragone, ma a solo “fin di bene”, cioè per una più ampia comprensione. Il drain upgrade OAC, ormai lo conosciamo bene, è una specie di “buco nero” che aumenta la massa della messa a terra “dove serve”, cioè vicino ai conduttori, drenandone appunto il campo magnetico, che non andrà – o andrà meno – a interferire sia col conduttore stesso che con quelli vicini. Ora, se andiamo oltre alle definizioni teoriche e rimaniamo solidamente nella percezione audiofila, questa cosa, fatta così come è fatta, è molto concreta all’ascolto. Il singolo nuovo cavo OAC Nano Extra comparato ai miei precedenti Nano rende più musica, scolpisce meglio il suono, lo rende più tridimensionale.
Domanda delle cento pistole o “maliziosa”, detto in altro modo. Sarebbe bastata un’ulteriore “calza” elettrica intorno ai singoli conduttori? Sarebbe bastato isolarli ulteriormente fra di loro partendo da loro stessi? Renato Filippini, amico e progettista OAC, mi ha spiegato che le prove fatte in questo senso sono state rivelatrici e precise. Non si tratta solo di buon isolamento, quello c’era già, tutti lo praticano, anche in modo indiscriminato, si tratta anche e piuttosto di “geometrie”, proprio perché erano degli “spazi” da riempire.
Non starò né a improvvisare elenchi di parametri d’ascolto desunti dalle prove effettuate e né a elencarveli nel dettaglio, sappiate in sintesi che per me sono tutti migliori. Così. D'emblée. I parametri che dipendono dal cosiddetto "rumore", quello che affligge il "segnale", migliorano. Quindi più senzo d'ambiente, silenzio intorno agli strumenti, profondità d'immagine, dettaglio. Anche lo stesso volume percepito sembra aumentare. E questo con lo stesso modello di cavo, in quanto tra il mio precedente cavo Nano e il nuovo Nano Extra la differenza è “solo” la presenza in più di questi conduttori drain, segno che quelle “interferenze” ridotte in linea teorica sono molto significative nell’ascolto pratico.
L’assunto OAC è così qui ulteriormente ribadito: l’importante è “fare silenzio”, solo così potremo sentire al meglio e veramente la musica.
Quella da me definita "drain upgrade" è una di quelle modifiche migliorative delle connessioni OAC che sono state apportate a ogni modello o tipo di cavo della loro produzione, corrente o futura: di linea o di potenza, RCA o XLR, analogico o digitale. Sempre Renato Filippini mi ha confermato che, a tutti gli effetti, di una nuova generazione delle loro connessioni si tratta. Già vedo quindi i possessori delle precedenti serie di connessioni OAC in fila per l’aggiornamento dei propri cavi… Che, detto per inciso, comporta la loro sostituzione a prezzi cosiddetti “politici”, cioè la differenza fra il prezzo a listino tra il vecchio e il nuovo. È una tutela dell’investimento da parte di chi riconosce al proprio prodotto un autentico valore, un altro dei vantaggi di avere a che fare con un’azienda che considera fondamentale il rapporto col cliente, conosciuto spesso di persona e seguito anche nel dopo vendita.
Caratteristiche dichiarate dal produttore:
cavi in rame solid core 4N con insieme di trattamenti, sezione, avvolgimento, configurazione e isolamento coperti da più brevetti proprietari
Distributore ufficiale Italia: al sito Omega Audio Concepts
Sistema utilizzato: al mio impianto