Made in China! Non vi nascondo che la prima cosa su cui è caduto il mio occhio è quella scritta su un fianchetto del piccolo involucro del Matrix X-Sabre…
C’è poco da fare, tutti noi abbiamo dei preconcetti nei confronti dei prodotti cinesi, ma, se c’è una cosa che ho imparato negli anni, specie nella mia piccolissima esperienza da autocostruttore, è che le produzioni cinesi, a patto di non volere comprare repliche low cost di prodotti occidentali, sanno tirare fuori cose interessanti. E tra le cose interessanti c’è sicuramente l’X-Sabre della Matrix.
Il convertitore digitale-analogico in questione è in grado di ottenere una risoluzione di 32 bit/348 kHz ed è in grado di leggere file DSD e DXD. Oserei aggiungere che in pochi a livello costruttivo su questa fascia di mercato sanno fare di meglio.
Mi sarebbe piaciuto raccontarvi di più su questa azienda ma, purtroppo, oltre alle poche informazioni reperite sul loro sito e qualche altra cosa saputa dall’importatore italiano non ho saputo di più, nonostante le tre email inviate al produttore.
Devo quindi limitarmi a dirvi che la Matrix Audio è nata nel 2006 e da allora si occupa di DAC, ampli cuffia e affini. Al momento l’X-Sabre è il suo prodotto di punta e in Italia viene proposto a un prezzo di listino di 1.500,00 euro.
Onestamente il prezzo di listino mi era sembrato un po’ alto rispetto alla concorrenza straniera e mi sono deciso a farlo presente all’importatore che mi ha risposto dicendo che effettivamente lo street price è più basso, diciamo attorno ai 1.200,00 euro, inoltre ha tenuto a sottolineare che l’X-Sabre viene fornito con tre anni di garanzia e la possibilità di permutare il nostro usato.
Una volta tirato fuori dall’imballo, si rimane subito di stucco per il cabinet lavorato da un unico pezzo di alluminio tramite macchina CNC. È solido, dalla linea piacevole e facilmente collocabile per le sue ridotte dimensioni. Sembra quasi un giocattolo, ma, una volta che si prova ad alzarlo, si rimettono subito le cose in chiaro e si sentono i suoi 3,6 kg di peso.

Il frontale è completo di tutte le informazioni necessarie, peccato solo per questa maledetta moda di mettere dei LED così piccoli che a poca distanza risultano illeggibili. Considerando poi l’età media di noi audiofili, a voi le conseguenze.
Sul pannello posteriore troviamo gli ingressi digitali coassiale, AES/EBU e USB – manca purtroppo l’ingresso TOSLINK, quindi, amici vintagisti siete avvisati, controllate il vostro lettore qualora abbiate intenzione di comprarlo – e le uscite analogiche sia RCA che XLR, che volendo è possibile utilizzare contemporaneamente. A proposito di uscite, controllate la sinergia con il vostro impianto in quanto, dalle varie prove effettuate, l’X-Sabre mi è sembrato uscire un po’ alto e potrebbe avere qualche difficoltà di interfacciamento.
Armato di cacciavite e quant’altro mi cimento ora nella non semplicissima operazione di apertura del DAC. Un consiglio: lasciate perdere, a meno che non abbiate una curiosità morbosa, e sfruttate le foto proposte da ReMusic! Una curiosità: le fresature all’interno non sono rifinite come quelle esterne ma, del resto, occhio non vede, cuore non duole, e onestamente non mi sembra affatto un problema.
L’interno può essere suddiviso sostanzialmente in tre sezioni:
la parte frontale con i suoi LED e interruttori, la sezione di alimentazione nella quale si vede il trasformatore toroidale Noratel ben isolato da una serie di quattro condensatori da 220 μF più altri due da 4400 μF ciascuno e infine troviamo il DAC vero e proprio, l’oramai usatissimo Ess Sabre Es9018s chip, che piano piano sta surclassando i vari Burr Brown, AKM e via dicendo.
Tornando a noi, troviamo quattro DAC per canale e la famosa interfaccia Xmos per l’USB.
A proposito di USB, l’ingresso USB arriva a 384 kHz, legge i famosi file DSD e supporta, tramite driver forniti assieme al DAC su di un dischetto, Windows XP, Vista, 7 ed 8.
A tal proposito, se a me ha funzionato tutto al primo colpo, state tranquilli che nessuno di voi avrà problemi. Per quanto riguarda i Mac, il tutto è come al solito plug and play. Attaccate la spina e via, senza bisogno di alcun driver.
Il mio sguardo a questo punto cade sullo stadio di uscita e, devo essere sincero, mi aspettavo qualcosa di diverso, in quanto quest’ultimo è basato su una economica anche se ben collaudata soluzione, composta da sei operazionali LME 47910.
Molti di voi ora saranno pronti con le critiche per l’economica soluzione adottata, ma vi pregherei di ascoltarlo e a quel punto molti di voi concorderanno con me sul fatto che la semplicità a volte paga o, in questo caso, suona bene.
L’X-Sabre, come oramai è consuetudine è in grado di leggere i file DSD e DXD. Un file DSD o Direct Stream Digital è un brevetto registrato da due soliti noti in campo digitale: Philips e Sony. Per capirci, il DSD è un fratello stretto dei SACD. Sul risultato sonoro di questa tecnologia credo non ci siano dubbi, quello che esce fuori è un suono ricco di armoniche che non va a rincorrere fino all’estremo l’iperdettaglio e che non soffre di quella sensazione di finzione tipica a volte dei formati digitali. L’unico problema è la scarsità di titoli in questo formato, nonostante non sia una tecnologia nuova ma vecchia di circa una quindicina di anni. Inoltre spesso, si assiste alla conversione in DSD di file con alle spalle un master registrato in maniera alquanto discutibile, il che rende inutile tale conversione. Insomma, ciò che voglio dirvi è che, qualora il DAC dei vostri sogni non legga i file DSD, non credo sia un problema. A tal proposito vi propongo la lettura dell’intervista fatta da ReMusic all’Ing. Manunta della M2Tech.
Suono
Onestamente ho sentito DAC andare meglio in gamma bassa, altri avere una gamma media più piacevole, altri ancora avere una gamma alta molto più rifinita. Onestamente però poche volte ho sentito DAC di questa fascia di prezzo fare tante cose bene.
Equilibrio. Questa è la parola d’ordine di casa Matrix. Anzi, per meglio rendere l’idea di come vanno le cose, oserei definirlo un sontuoso equilibrio. Creare un prodotto in grado di offrire una sonorità coerente. Questo probabilmente è stato l’intento della Matrix. Non griderete mai al miracolo per un parametro particolare ma l’uniformità della riproduzione sonora vi coinvolgerà e vi lascerà godere i vostri artisti preferiti.
Inizio gli ascolti col mio PC audio con Windows 7 e scheda audio Emu 1212m utilizzando come player Foobar 2000 e uscendo tramite cavo coassiale: questa sarà la prima configurazione. Inizio gli ascolti con i Fleetwood Mac, in particolare con il brano Sara.
Ciò che colpisce fin da subito è l’ottimo soundstage e un pizzico di calore sul medio alto, che forse aggiunge qualcosa che nella realtà delle cose non esiste ma che allo stesso tempo non è mai esagerato e riesce a dare una sensazione di piacere. Insomma, un suono che tende leggermente al caldo senza però diventare caratterizzante.
Passo ora alle grandi orchestre, come la Cincinnati Pops Orchestra. C’è grande coinvolgimento, la dinamica è buona, soprattutto la microdinamica, c’è un’ottima separazione degli strumenti e allo stesso tempo una ottima ricostruzione scenica, resa tale anche da un palcoscenico molto ampio e dalle giuste proporzioni degli strumenti.
La cosa che più mi ha colpito in questo frangente è l’ottima capacità di questo DAC di riprodurre i pianissimo senza farci perdere niente del messaggio sonoro.
La timbrica è buona e questo fa sì che gli strumenti siano facilmente individuabili gli uni dagli altri.
Per quanto riguarda la tonalità, buono il lavoro svolto dall’X-Sabre, non fosse per una gamma alta a volte un po’ artificiosa ed un po’ in evidenza anche se questa è una sensazione che mi viene trasmessa un po’ da tutti gli apparecchi digitali, specie in questa fascia di prezzo. Non credo, come dicono molti, che possa dipendere dal rodaggio, anche se con l’andare avanti delle ore questa sensazione sembra diminuire, forse più per l’assuefarsi del mio orecchio alla tonalità dell X-Sabre che ad altro.
La gamma media scorre via fluida e, come dicevo poco sopra con un accenno di calore che non dispiace.
La gamma bassa è molto controllata, non griderete al miracolo per estensione ma fin dove arriva è molto coerente.
Seconda configurazione
PC audio con Foobar 2000 alternato a Jplay uscendo tramite USB.
Ecco, con questa configurazione credo di aver raggiunto l’optimum.
Trasparenza, dettagli e armoniche.
Ascoltando sempre gli stessi brani, questo è ciò che è emerso, probabilmente per tirare fuori il meglio dall’X-Sabre bisogna utilizzare l’ingresso USB.
Sembra essere caduto un velo dai diffusori, il tutto risulta più nitido, più a fuoco e si riesce a godere di alcuni dettagli in precedenza assenti.
Spinto dalla curiosità di alcuni amici, ho anche provato a utilizzare un’interfaccia USB come l’hiFace di M2Tech e qui i giudizi si sono spaccati: alcuni dei presenti gridavano al miracolo e altri chiedevano a gran voce di tornare alla configurazione precedente.
La mia opinione? Se il DAC è dotato di un buon ingresso USB non vedo perché dover interporre altri oggetti, godiamoci il nostro DAC, per non incappare in un suono privo di realismo, che in un primo momento potrà anche sbalordire ma che poi tenderà a essere stancante.
Qui vorrei aprire una piccola parentesi riguardo a Jplay, nonostante in molti ce l’abbiano a morte con questo player, in primis gli sviluppatori di Foobar, nonostante costi abbastanza, mi è sembrato di aver ottenuto un’ottima sinergia con il resto della catena. Il suono è molto più arioso e la gamma bassa è più estesa e controllata, ma questa è un’altra storia di cui magari parleremo un’altra volta. Vi consiglio soltanto di provare la versione demo che è gratuita.
Ultima configurazione con sua maestà lettore Cec TL 51 utilizzato come meccanica.
Diverso, questo è l’aggettivo che utilizzerei per definire questo ascolto.
Se nelle precedenti configurazioni ero rimasto favorevolmente impressionato per l’equilibrio di questo DAC, qui la musica ci viene restituita in maniera diversa, molto piacevole, forse perdendo qualcosa sotto il punto di vista della dinamica e del dettaglio ma guadagnando in termini di naturalezza. Segno che una buona meccanica può ampliamente dire ancora la sua.
Comprerei mai il Matrix X-Sabre? La risposta è sostanzialmente sì. In un mondo dove nel giro di tre anni un DAC diviene obsoleto, il Matrix X-Sabre riesce a offrire ottime prestazioni a un prezzo onesto, per ottenere qualcosa di più dovremmo mettere pesantemente mano al portafogli.
Ciò che non mi ha convinto appieno è la costruzione dello stadio d’uscita ma, viste le prestazioni ottenute, non posso assolutamente lamentarmi.
Ottimo l’equilibrio generale della riproduzione sonora, ottima la costruzione e infine più che onesto il prezzo. Sarebbe bello poter fare una comparativa con lo Yulong DA 8, suo diretto rivale.
SCHEMA RIEPILOGATIVO
Dinamica: ottima. Microdinamica, si riesce ad avere il giusto dettaglio anche nei pianissimo restituendo tutto ciò che c’è nel messaggio musicale. Macrodinamica, si riesce a passare dai pianissimo ai fortissimo senza indugi mantenendo il giusto contrasto.
Immagine: buona. L’ascoltatore riesce a distinguere nettamente i vari strumenti per poi ricollocarli nella loro posizione con le giuste proporzioni. Palcoscenico ampio e tridimensionale.
Timbrica: buona, strumenti facilmente distinguibili gli uni dagli altri.
Rapporto prestazioni/prezzo: eccellente. Si ha tutto ciò che si può desiderare, lettura file DSD,DXD risoluzione a 32bit/384kHz ingresso USB, peccato per la mancanza dell’ingresso ottico. Onestamente per sentire di meglio bisogna alzare di parecchio il budget.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Ingressi digitali:
Coassiale 16-24bit / 44.1k / 48k / 88.2k / 96k / 176.4k / 192k
AES/EBU 16-24bit / 44.1k / 48k / 88.2k / 96k / 176.4k / 192k
USB 16-32bit / 44.1k / 48k / 88.2k / 96k / 176.4k / 192k / 352.8k / 384k
DSDx64 2.8224MHz / DSDx128 5.6448MHz
Supporta Windows XP/Vista/7/8 con driver aggiuntivi, Mac OS X da 10.6.4 senza driver
Uscite analogiche: RCA 2.2Vrms a 0dBFS, XLR 6.8Vrms a 0dBFS - 1 GND, 2 HOT, 3 COLD
Risposta in frequenza: 20Hz-20kHz +/-0,1dB
Rapporto segnale/rumore: 124dB 0dBFS non pesato, 127dB 0dBFS pesato A
Distorsione armonica totale: 0,0003% a 1kHz 0dBFS - 0,0003% a 1kHz -1dBFS – 0,0003% a 1kHz -3dBFS
Separazione fra i canali: -145dB a 20Hz, -143dB a 1kHz, -136dB a 20kHz
Dimensioni: 260x48x205mm LxAxP
Peso: 3.6kg
Distributore ufficiale Italia: al sito de Il Tempio Esoterico
Prezzo Italia alla data della recensione: 1.500,00 euro
Sistema utilizzato: all'impianto di Francesco Taddei