Comunicato stampa | Ogni volta che alla radio sentiamo cantare Con te partirò stiamo ascoltando, probabilmente senza saperlo, Lucio Quarantotto, cantautore e compositore tanto geniale quanto schivo e forse per questo sconosciuto ai più. A scoprirlo era stato Fabrizio De André che l’aveva poi segnalato ad Alessandro Colombini per il suo primo album, Di mattina molto presto, che nel 1982 vinse anche la Targa Tenco come Miglior Opera Prima. Autore di testi visionari e poetici, scavati fino all’osso e scanditi da una voce tagliente e aspra, per la bellezza delle sue creazioni artistiche richiama presto l’attenzione di Franco Battiato, che gli commissiona alcune canzoni, e poi di Caterina Caselli, che ne fa uno degli autori più apprezzati della Sugar: è lui, per dire, che compone molte delle hit di Andrea Bocelli, tra le quali Con te partirò, ed è lui a segnalare alla Caselli una giovanissima Elisa, destinata a diventare una delle voci più autorevoli e conosciute del panorama musicale italiano. Malgrado gli ottimi riscontri di critica, i suoi album non riscuotono però successo anche per il suo carattere scontroso e volubile, del tutto refrattario alle logiche dello show business. Improvvisa e drammatica la sua decisione di congedarsi dal mondo, ad appena 55 anni, buttandosi dal sesto piano del suo appartamento a Mestre il 31 luglio del 2012.
A dodici anni dalla sua scomparsa, a ricordarne l’opera e a rendere omaggio alla sua figura ha provveduto ora Cose di Amilcare, la costola catalana del Club Tenco, con un’operazione ambiziosa e culturalmente ardita quale è quella di riproporre il suo repertorio in un’altra lingua affidandolo per giunta a un interprete estraneo al mondo musicale. Così l’attore, regista e fotografo Wayne Scott, con Forty-Eight. 11 canzoni di Lucio Quarantotto, pubblicato da Squilibri e in uscita il 16 ottobre, rimanda a contesti diversi da quelli originari, rivelando altri e insospettabili aspetti di un’opera di per sé già ricca di stimoli artistici e pungoli culturali. Con la direzione artistica di Sergio Secondiano Sacchi e gli arrangiamenti di Daniele Caldarini, un’originale rivisitazione dell’opera del cantautore veneto, molto amato peraltro da Amilcare Rambaldi che lo invitò ripetutamente alla Rassegna sulla canzone d’autore.
Con questo suo disco d’esordio nel mondo della musica e i musicisti con i quali lo ha realizzato, Wayne Scott compie un’impresa tutt’altro che facile ma di grande originalità e particolarmente meritoria nel ricordare un autore troppo in fretta dimenticato malgrado il suo valore artistico.
Per ulteriori info: al sito Squilibri