Integrato wireless Arylic A50+

07.07.2022

Ben ritrovati a tutti i lettori che ci hanno seguito attraverso le precedenti due puntate di questa rassegna dedicata ai prodotti Arylic.

A coloro che si sono invece sintonizzati soltanto ora, se siete interessati qui e qui potete leggere quanto scritto a proposito degli altri apparecchi Arylic, precedentemente testati.

Per tutti, giacché non lo abbiamo fatto prima, qualche informazione sul marchio e sulla filosofia della compagnia.

 

Dal quel che si apprende dall’omonimo sito web qui, la società, la cui produzione avviene in Cina, è stata fondata da persone con decennale esperienza nella progettazione di apparecchiature home audio e di prodotti lifestyle, stanche di lavorare sullo sfondo di noti brand di settore e desiderose di proporsi, forti del proprio know-how, in maniera diretta al mercato.

La mission dichiarata della società è quella di offrire al consumatore finale apparecchi di buona qualità e buone prestazioni, facili da usare e da aggiornare. Nel fare questo, Arylic, ha scelto di sacrificare il proprio margine, fissando per i suoi apparecchi prezzi molto aggressivi nei confronti degli altri competitor, con l’auspicio di conquistare in breve tempo importanti quote di mercato. Solo nell’anno appena trascorso sono stati lanciati sei nuovi prodotti e, a livello di logistica, la società può ora contare su quattro magazzini dislocati in quattro differenti aree geografiche, per garantire spedizioni rapide in tutto il mondo.

Come accennato, ci siamo già occupati in altrettanti articoli di altri due apparecchi di questo produttore. L’Arylic S10, uno streamer wireless con DAC integrato e controllo del volume, e l’S50 Pro+, che può considerarsi il fratello maggiore dell’S10. Questa volta chiuderemo la rassegna con l’Arylic A50+ che, alle funzioni di streamer wireless, preamplificatore e DAC, aggiunge anche quella di finale di potenza.

 

Arylic A50+

 

Com’è fatto

Esteticamente l’A50+ ricorda l’S50 Pro+. Un parallelepipedo di alluminio in colorazione silver, con frontale di plastica semitrasparente e dominato dal nome del marchio, stampato qui in caratteri molto grandi e non più sulla superficie interna e visibile in trasparenza, ma in maniera diretta su quella esterna, con un risultato molto meno scenografico rispetto a quello ottenuto sul piccolo S10. Le dimensioni del contenitore sono le stesse di quelle dell’S50 Pro+, 120 x 113 x 37 mm, così come il peso, poco più di 400 grammi. Sul fondo troviamo gli stessi quattro sottili piedini in gomma antiscivolo, veramente molto efficaci nel mantenerlo fermo anche quando gli colleghiamo cavi più ingombranti e pesanti di quelli forniti in dotazione. Sul frontale non troviamo altro ad eccezione di un LED RGB che può illuminarsi in sei differenti colori, per indicare altrettante modalità di funzionamento: giallo per PC, bianco per il Wi-Fi, magenta per l’ingresso ottico, verde per quello analogico, rosso per USB e blu per Bluetooth. Differentemente dall’S50 Pro+, l’A50+ non è provvisto di display.

 

Sul retro dell’apparecchio trovano posto le prese filettate per le antenne Wi-Fi e Bluetooth, un ingresso linea in formato RCA, un’uscita per un subwoofer amplificato, un ingresso digitale TOSLINK, una presa USB di tipo A per collegarvi una pendrive, ma non un HDD, e una presa LAN 10/100 RJ45. Completano il quadro, la presa jack per l’alimentatore switching, qui a 24 volt e 4,16 ampere e il solito pulsantino multifunzione, posizionato come di consueto all’estrema destra e che qui prende il nome di MODE, mentre curiosamente sull’S50 Pro+ viene indicato come RESET, e SLEEP/(RESET) sul piccolo S10. Aldilà della stranezza della scelta, quello che è possibile farvi è comune a tutti e tre gli apparecchi, e consiste nell’accendere e spegnere il dispositivo, commutare gli ingressi, resettare il Wi-Fi oppure l’intero apparecchio per riportarlo alle impostazioni di fabbrica, nel caso questo si renda necessario.

 

Essendo l’unico dei tre apparecchi ad avere uno stadio di uscita, l’A50+ possiede anche una coppia di connettori per diffusori, attuata tramite una presa di tipo Phoenix. Una scelta quest’ultima non proprio audiofila ma, alla resa dei conti, meno sconveniente di quanto possa apparire a prima vista. Ovviamente l’aver fatto ricorso a questa tipologia di connettore ci preclude l’uso di cavi di potenza terminati, obbligandoci all’utilizzo di cavo spellato di diametro non eccessivo. Per le mie prove ho utilizzato del cavo a metraggio G&BL HP2150 in rame OFC del diametro di 1,5 mm.

Arylic A50+

Messa in servizio

Mettere in rete l’A50+ è una procedura piuttosto rapida e semplice. Come ho già detto, il più piccolo S10 vanta una procedura ancor più veloce ed essenziale. L’A50+ si comporta come l’S50 Pro+ e in maniera simile a molti altri prodotti, anche di differente tipologia, come ad esempio gli antifurti wireless per appartamento. Per prima cosa dovremo connetterci alla rete Wi-Fi provvisoria e sprovvista di connessione internet, creata dall’A50+, con il dispositivo che intenderemo in seguito utilizzare per comandare quest’ultimo: smartphone o tablet non fa differenza. Fatto ciò, occorre aprire l’app gratuita di controllo 4STREAM, selezionare la nostra rete domestica e inserire la passphrase della nostra WLAN. Dopo pochi istanti, l’apparecchio sarà presente in rete e, per connetterci al servizio di streaming a pagamento cui siamo abbonati, basterà inserire semplicemente le nostre credenziali all’interno dell’app stessa.

L’applicazione per il controllo degli apparecchi Arylic, 4STREAM, disponibile gratuitamente sia per i device della mela morsicata che per quelli del robottino verde, è veramente ben realizzata. Sobria nell’aspetto, ma molto funzionale, stabile e performante.

L’intera procedura di configurazione, comprensiva dell’immancabile aggiornamento di sistema, non vi porterà via più di una ventina di minuti. Se andrete a installare un solo apparecchio – tutti i dispositivi di Arylic sono progettati anche per essere utilizzati in configurazioni multiroom e multizone – sarete già operativi. Nel caso stiate invece approntando un impianto di diffusione sonora che prevede l’impiego di più apparecchi, val la pena rilevare che questi potranno essere una qualsiasi combinazione di quelli proposti dal produttore e che, tramite l’app di controllo, potranno essere intuitivamente configurati per soddisfare ogni tipo di esigenza. Un singolo dispositivo può essere configurato per riprodurre un flusso stereo, mono o una qualsiasi combinazione di questi anche fra più apparecchi differenti. Tutto ciò è possibile attraverso pochi e intuitivi tap, ricevendo al contempo un chiaro riscontro delle modifiche apportate al sistema. Allo stesso modo è possibile raggruppare o suddividere gli apparecchi collegati alla stessa rete LAN o WLAN, al fine di riprodurre un unico stream per tutti i dispositivi posseduti o, al contrario, riprodurre contenuti differenti a seconda della collocazione dei differenti apparecchi.

 

Arylic A50+

 

Funzionamento

Per la gestione dell’apparecchio abbiamo due possibilità: utilizzare l’app di controllo 4STREAM con l’ausilio di un tablet oppure di uno smartphone, Android o iOS non fa differenza; oppure, in misura ridotta, ricorrere al telecomando fornito. Quest’ultimo, funzionante tramite due batterie mini-stilo, è un dispositivo molto economico ma perfettamente funzionante e dall’aspetto gradevole.

Con esso possiamo accendere e porre in standby l’apparecchio, regolarne il volume di riproduzione, metterlo in mute, selezionare gli ingressi, aumentare o diminuire l’emissione dei bassi e degli acuti, selezionare i preferiti.

Dato però che l’A50+, come l’S10 e differentemente dall’S50 Pro+, non possiede un display, l’uso del telecomando, all’atto pratico si limiterà alla sola regolazione del volume e al più al salto traccia.

Devo dire che quest’ondivago comportamento di Arylic per quanto concerne le dotazioni dei propri apparecchi mi ha lasciato abbastanza disorientato e mi ha suggerito un parallelismo con quanto messo in atto dai produttori di dentifrici o di shampoo per i capelli. In entrambi i casi non ho mai capito perché, se sei in grado di produrre un dentifricio efficace sull’infiammazione gengivale, capace di prevenire la carie, antiplacca e antitartaro, o uno shampoo antiforfora, anticaduta, districante e chi più ne ha più ne metta, produci poi, grosso modo per lo stesso prezzo, anche delle altre versioni che difettano di una o più delle caratteristiche sopraelencate.

Arylic si comporta allo stesso modo, mantenendo stabile, per i tre apparecchi provati, il solo telecomando e l’app di controllo.

Gia detto del display, sull’A50+ troviamo un ingresso micro USB per il collegamento di un personal computer, che non troviamo invece sull’S50 Pro+, mentre su quest’ultimo il modulo Bluetooth è compatibile con il codec aptX HD, differentemente da quello montato sull’A50+.

A ogni buon conto l’ottima integrazione fra hardware e software fa sì che l’esperienza d’uso, in particolare quella condotta attraverso l’applicazione 4STREAM, risulti particolarmente positiva. Come più volte rimarcato, la parte IT di questi prodotti è il vero punto di forza della proposta Arylic. Da questo punto di vista il gap con apparecchi mid level dal costo uno o due volte superiore è decisamente ridotto e colmabile con pochi e mirati update, cosa che Arylic ha dimostrato di saper fare con tempestività ed efficacia.

Per una descrizione dettagliata circa l’uso dell’app 4STREAM, vi rimando ancora una volta alla lettura della prova riguardante l’Arylic S10, che potete trovare qui.

 

Arylic A50+

 

Come suona

Per garantire uniformità nella conduzione delle prove, mi sono premurato di riutilizzare gli stessi collegamenti e apparecchi impiegati per la recensione dell’S50 Pro+, ad eccezione del finale di potenza, Copland CTA 506, poiché, come già ricordato in apertura, l’A50+ assolve anche questa funzione grazie a un modulo in classe D che, secondo le specifiche dichiarate dal produttore, è capace di erogare 50 watt su 4 ohm e 30 watt su 8 ohm, rispettivamente. Come sorgenti ho impiegato un lettore di compact disc Philips CD960 e un DAP FiiO M11 Pro, diffusori Kef LS50, Pioneer HPM-60 e un subwoofer attivo Velodyne SPL-1200R.

Per la musica liquida, come di consueto, Tldal Hi-Fi e file archiviati su NAS o pendrive.

 

Differentemente dal chip di amplificazione, un Texas Instruments TPA3116, non è invece chiaro quale chip di decodifica sia stato impiegato. Posso supporre possa trattarsi dello stesso ESS 9023 utilizzato nell’S50 Pro+, ma anche consultando il sito dei Arylic non si riesce ad avere alcuna conferma in merito. Ciò premesso e tenendo in considerazione che la stessa Texas Instruments nel data sheet del TPA3116 ne suggerisce l’impiego per la realizzazione di soundbar, amplificatori per car audio, televisori e dispositivi audio consumer mini e micro, possiamo procedere con le nostre impressioni d’ascolto.

 

La prima caratteristica che colpisce di quest’apparecchio è la buona resa con cui riproduce le basse frequenze. Non in termini di discesa agli inferi, questo no, quanto piuttosto nel buon punch che è capace di trasmettere all’ascoltatore. Per fare questo, l’A50+ si avvantaggerà di diffusori efficienti e di buon litraggio. Un poco più in difficoltà quando accoppiato a mini monitor dalla minore efficienza. Anche in questo caso rimarrà comunque godibile, anche se si percepirà un senso di svuotamento del fronte sonoro che rende l’ascolto meno coinvolgente e appagante.

L’ascolto del brano Blink Blink dei Seeed, ad esempio, ci restituisce una buona velocità generale, un discreto senso del ritmo e un ottimo controllo del basso che si caratterizza anche per un buon punch.

Come per tutte le amplificazioni in classe D, la caratteristica più utile è quella derivante dal controllo esercitato sui coni dei woofer. Anche qui i bassi sono asciutti, privi di eccessive code o impastamenti, rendendo piacevole l’ascolto di brani che, come Morph The Cat di Donald Fagen, sono contraddistinti da un mix in cui le basse frequenze sono decisamente esuberanti.

 

Una buona propensione a rendere il ritmo della musica riprodotta è percepibile anche nel brano introduttivo Get To Grips, del pregevole album The Antidote di Ronny Jordan, di cui ho apprezzato anche un palcoscenico virtuale in formato extra large. Passando ad ascoltare alcune voci femminili, fra cui quella della Civello nell’album Canzoni, possiamo sintetizzarne il comportamento, affermando che l’interpretazione datane dall’A50+ è squillante e complessivamente tendente al chiaro. La voce sensuale della cantante romana è qui un poco più eterea di quanto dovrebbe, privata del calore e del fascino che la contraddistinguono e che la rendono così attraente quando ascoltata con elettroniche di maggiore pregio. Come già evidenziato per L’S50 Pro+, quello che davvero manca è però un palcoscenico che si estenda anche in profondità. Sebbene la voce si separi chiaramente dal tappeto sonoro creato da basso e batteria, non buca qui la scena come dovrebbe, penalizzando l’ascolto con diffusori monitor in near field cui sono abituato.

 

Situazione completamente differente, quando ascoltiamo brani più ritmati e veloci, come quelli raccolti nell’album Topical Dancer di Charlotte Adigéry. Questo è il tipo di musica da dare in pasto all’A50+. Elettronica caratterizzata da un mediobasso in evidenza. Una musica più diretta, insomma, con meno dettaglio, che non si basa su sfumature, ma che comunica in maniera più viscerale ed esplicita. Nessuna nota sospesa o trattenuta, nessun fine decadimento di armoniche da centellinarsi come si fa con un buon bicchiere di Baron De Saint Feux.

 

Se già con l’S50 Pro+ l’esortazione a un uso virtuoso del volume era doverosa, con l’A50+ diventa una vera e propria necessità. Indurimenti, suono congestionato e fatica d’ascolto non tarderanno ad arrivare non appena darete gas, dopotutto i dati di targa ci dicono chiaramente che non ci troviamo al cospetto di un peso massimo. Quando alimentato con 21 volt, il TPA 3116 è in grado di fornire 50 watt su un carico di 4 ohm e 30 su 8 quanto alimentato a 24 volt come avviene nel caso dell’A50+. La massima corrente in uscita è di 7,5 ampere. L’alta efficienza, superiore al 90%, ne permette l’uso in assenza di dissipatore per potenze fino a 15 watt per canale su PCB singolo strato e 30 su PCB doppio strato. Caratteristiche adeguate alla realizzazione d’impianti multiroom e multizone – è possibile spingersi fino a dodici stanze e otto zone differenti – così come suggerito dal produttore. Meno per dotare di funzionalità wireless impianti a due canali di qualità medio-alta o alta.

 

In conclusione

Volendo tirare le somme di tutto quanto detto a proposito di questo trittico di prodotti Arylic, ritengo che gli aspetti più positivi e tali da renderli appetibili anche quando paragonati ad apparecchi maggiormente conosciuti e da più tempo presenti sul mercato sono la bontà del software di controllo, il costo assolutamente contenuto, l’aspetto gradevole e la buona qualità dei materiali impiegati. Le prestazioni soniche sono adeguate alla destinazione d’uso per cui sono stati progettati. In applicazioni più squisitamente audiofile, si rendono invece necessarie alcune migliorie. Come ho già detto, di tutti quanti gli apparecchi, quello che più mi ha colpito è stato l’S10, il più economico dei tre, che a mio avviso sarebbe ancor più interessante se possedesse un’uscita digitale capace di gestire il pass through di flussi high res, in modo da poterlo utilizzare come semplice trasporto digitale collegandolo a un DAC separato. Dei rimanenti due, quello che ho capito di meno, per lo stesso motivo appena descritto, è L’S50 Pro+, che adotta un chip di decodifica di migliore qualità, ma che in uscita continua a fare downsampling a 16 bit 44,1 kHz. L’A50+, infine, è quello meno appetibile per l’audiofilo medio, ma è al contempo la proposta di Arylic che mi sento di condividere maggiormente nel caso fossimo alla ricerca di un apparecchio all-in-one dal prezzo contenuto, dotato di un software ben realizzato e di facile utilizzo, per approntare un impianto da destinarsi ad ascolti non impegnati o di sottofondo, a casa come in ufficio.

 

Il mio FI per questo Arylic A50+ è di 2.5.

 

*Il Farewell index, FI, esprime quant’è doloroso per il recensore il distacco dalle apparecchiature in prova al momento della loro restituzione. I valori di questa scala vanno da un minimo di 0 o “nessun rimpianto” a un massimo di 5 “se me lo posso permettere lo compro!”.

 

Software utilizzato

Liquida e Tidal streaming

AC/DC - Back in Black

Archie Shepp Quartet - Blue Ballads

Bennie Wallace - Disorder At The border

Bill Evans, Jim Hall - Intermodulation

Bloc Party - Alpha Games

Cécile Verny Quartet - Memory Lane

Charlotte Adigéry & Bolis Pupul - Topical Dancer

Chiara Civello - Canzoni

Cowboy Junkies - The Trinity Session

Donald Fagen - Morph The Cat

Elaenia - Floating Points

Etta Cameron, Nikolaj Hess with Friends - Etta

John Coltrane - Ascension

Kae Tempest - The Line is a Curve

Lady Blackbird - Black Acid Soul

Lara Cavalli Monteiro - ÌtaloBaiana

Lionel Loueke - HH

Lisa Ekdahl - Back To Earth

Mana - Asa Nisi Masa

Melody Gardot - Sunset In The Blue Deluxe Version

Neil Young & Crazy Horse - Barn

Pink Floyd - Meedle

Porcupine Tree - Closure / Continuation

René Marie - Vertigo

Ronny Jordan - The Antidote

Röyksopp - Profund Mysteries

Seeed - Seeed

Steely Dan - Katy Lied

TOOL - Fear Inoculum

Tran Uy Duc - Came

Tsuyoshi Yamamoto Trio - Speak Low

Walter Becker - Brooklyn

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Connettività wireless: IEEE802.11 b/g/n 2.4GHz

Connetività cablata: Ethernet 10/100 RJ45

Bluetooth: 5.0

USB Host: 2.0

Ingresso audio analogico: RCA

Ingresso digitale: Ottico TOSLINK e micro USB

Uscita audio: Connettore Phoenix per diffusori, RCA per subwoofer amplificato

Risposta in frequenza 20Hz-20kHz

Formati supportati: FLAC/MP3/AAC/AAC+/ALAC/APE/WAV

Frequenze di campionamento supportate: fino a 24 bit/192kHz

Protocolli supportati: AirPlay, DLNA, UPnP, Spotify Connect

Alimentazione: 24V 4,16A

Dimensioni: 12x3,72x11,3cm LxAxP

Peso: 0,43kg

 

Distribuzione alla data della recensione: vendita diretta, al sito Arylic

Prezzo alla data della recensione: 199,00 USD

Sistema utilizzato: all’impianto di Paolo Mariani


Alla fine di questa nostra serie di articoli dedicati al trio di streamer wireless Arylic S10, S50Pro+ e A50+, ecco qualche foto degli apparecchi affiancati, per rendere l'idea delle loro funzionalità e dimensioni reciproche.
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Di qui in poi, diversi esempi di videate d'uso dell'ottima app Arylic. Ecco cosa appare una volta collegati alla rete Wi-Fi provvisoria creata dall’apparecchio.
Di qui in poi, diversi esempi di videate d'uso dell'ottima app Arylic. Ecco cosa appare una volta collegati alla rete Wi-Fi provvisoria creata dall’apparecchio.
Da qui possiamo selezionare la nostra WLAN e inserire la chiave di rete per il collegamento definitivo.
Da qui possiamo selezionare la nostra WLAN e inserire la chiave di rete per il collegamento definitivo.
Pochi istanti perché l’apparecchio appaia nella nostra rete domestica.
Pochi istanti perché l’apparecchio appaia nella nostra rete domestica.
Da questo momento siamo operativi e possiamo verificare la potenza del segnale Wi-Fi nel punto in cui si trova l’apparecchio. Se il segnale è debole possiamo ovviamente ricorrere a un collegamento cablato.
Da questo momento siamo operativi e possiamo verificare la potenza del segnale Wi-Fi nel punto in cui si trova l’apparecchio. Se il segnale è debole possiamo ovviamente ricorrere a un collegamento cablato.
La schermata da cui è possibile assegnare un nome personalizzato all’apparecchio.
La schermata da cui è possibile assegnare un nome personalizzato all’apparecchio.
Oltre a quelli suggeriti è possibile sceglierne uno di proprio gusto, digitandolo manualmente.
Oltre a quelli suggeriti è possibile sceglierne uno di proprio gusto, digitandolo manualmente.
Ecco come appaiono le schermate che ci avvisano della disponibilità di un aggiornamento.
Ecco come appaiono le schermate che ci avvisano della disponibilità di un aggiornamento.
La schermata di progressione dell’aggiornamento.
La schermata di progressione dell’aggiornamento.
La schermata di reboot dopo l’installazione di un aggiornamento. Il tutto avviene automaticamente e velocemente.
La schermata di reboot dopo l’installazione di un aggiornamento. Il tutto avviene automaticamente e velocemente.
La schermata Browse da cui possiamo selezionare la musica da ascoltare.
La schermata Browse da cui possiamo selezionare la musica da ascoltare.
Alcuni dei numerosi servizi di streaming musicale compatibili con i prodotti Arylic.
Alcuni dei numerosi servizi di streaming musicale compatibili con i prodotti Arylic.
Per rendere più pratica e veloce la selezione di ciò che desideriamo ascoltare si possono eliminare dall’elenco i servizi che non ci interessano.
Per rendere più pratica e veloce la selezione di ciò che desideriamo ascoltare si possono eliminare dall’elenco i servizi che non ci interessano.
Sempre dalla schermata Browse, scorrendo in basso, con un semplice tap è possibile cambiare la sorgente in riproduzione.
Sempre dalla schermata Browse, scorrendo in basso, con un semplice tap è possibile cambiare la sorgente in riproduzione.
Come con l’app di Tidal, anche qui possiamo compiere le classiche operazioni sui brani in ascolto.
Come con l’app di Tidal, anche qui possiamo compiere le classiche operazioni sui brani in ascolto.
Se vogliamo, possiamo programmare la riproduzione automatica in tempi stabiliti.
Se vogliamo, possiamo programmare la riproduzione automatica in tempi stabiliti.
I controlli di tono con cui regolare bassi e acuti.
I controlli di tono con cui regolare bassi e acuti.
La schermata in cui aggiungere le nostre playlist preferite per poterle riprodurre velocemente. Da notare che il telecomando dispone solo di sei tasti di selezione rapida!
La schermata in cui aggiungere le nostre playlist preferite per poterle riprodurre velocemente. Da notare che il telecomando dispone solo di sei tasti di selezione rapida!
La schermata Device da cui possiamo comandare tutti gli apparecchi da noi posseduti. Qui ne sono presenti due, che riproducono contemporaneamente due stream radiofonici differenti.
La schermata Device da cui possiamo comandare tutti gli apparecchi da noi posseduti. Qui ne sono presenti due, che riproducono contemporaneamente due stream radiofonici differenti.
Dalla stessa schermata è possibile raggruppare due o più apparecchi affinché riproducano tutti lo stesso contenuto.
Dalla stessa schermata è possibile raggruppare due o più apparecchi affinché riproducano tutti lo stesso contenuto.
Gli stessi apparecchi di prima ora riproducono entrambi lo stesso programma radiofonico.
Gli stessi apparecchi di prima ora riproducono entrambi lo stesso programma radiofonico.

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