Auralic è un’azienda leader nella produzione di elettroniche per la fruizione della musica liquida con particolare vocazione per l’alta fedeltà. Alla Auralic sono straordinariamente attivi nell’implementazione e aggiornamento del software dei loro prodotti caratterizzati da semplicità, immediatezza e stabilità di funzionamento. Grazie al dinamismo e alla qualità, il brand si è affermato sul mercato e nella considerazione degli appassionati, arrivando a primeggiare in questo settore rispetto ai nomi storici dell’alta fedeltà tradizionale.
Il catalogo Auralic è composto da diverse linee:
Aries, ovvero i lettori di rete puri, meglio conosciuti come streamer player. Sono in grado di connettersi alla rete Internet via cavo Ethernet oppure – eccellentemente – in modalità Wi-Fi. Non hanno un sistema di conversione interno, quindi necessitano di un DAC esterno per poter trasformare il segnale digitale in analogico e inviarlo all’amplificatore.
Vega, sono sostanzialmente dei DAC di qualità elevata, dotati di un discreto streamer player incorporato, che consente all’utente di rimandare a un secondo momento l’acquisto di uno streamer player esterno più performante, come quelli della serie Aries. Non è invece possibile usare un DAC esterno, essendo i Vega sprovvisti di uscite digitali. Lo streamer player incorporato nel Vega si connette alla rete Internet solo via cavo Ethernet e non anche in Wi-Fi.
Altair, è una macchina integrata che funge al tempo stesso da streamer player, DAC e preamplificatore grazie alle uscite analogiche variabili. È in grado di connettersi alla rete Internet via cavo Ethernet oppure – anche qui eccellentemente – in modalità Wi-Fi. È possibile utilizzare l’Altair anche solo come DAC affidando a uno streamer player esterno o a una meccanica il compito di lettore digitale. Non è invece possibile usare un DAC esterno, essendo l’Altair sprovvisto di uscite digitali.
Sirius e Leo, rispettivamente un processore deputato all’upsampling del segnale e un clock esterno. Entrambe le elettroniche in questione sono dei complementi delle precedenti e hanno funzione di migliorarne le performance.
Venendo all’apparecchio in prova, l’Auralic Altair G1 è l’integrato della casa, che mutua gran parte della migliore tecnologia Auralic espressa nei modelli più specializzati. Queste in sintesi, le sue caratteristiche:
- è uno streamer player che si connette in rete via cavo Ethernet oppure senza cavo in modalità Wi-Fi
- ha un DAC interno basato sull’ESS Sabre 9038Q2M e decodifica MQA
- gestisce file fino a 32-bit/384kHz PCM e fino a DSD 512
- può funzionare anche come preamplificatore, con controllo digitale del volume ed è dotato di uscite analogiche RCA e XLR
- accetta segnali digitali esterni dagli ingressi USB, digitale coassiale, Toslink e AES/EBU ed è quindi in grado di funzionare anche solo come DAC e preamplificatore
- ha un'uscita cuffia dedicata sul frontale
- può montare un hard disk interno opzionale da due terabyte per immagazzinare file musicali in locale
- può riprodurre musica liquida presente su un NAS, acronimo di Network Attached Storage, vero e proprio computer dedicato all’archiviazione e condivisione dei dati e file multimediali con altri dispositivi, collegato direttamente al modem di casa;
- accetta segnali via AirPlay™ e Bluetooth.
- può riprodurre e/o rippare CD attraverso una qualunque meccanica esterna collegata via USB e il software di gestione assicura un’accurata lettura del dischetto e riduzione del jitter prima della sua riproduzione
- è telecomandabile con sistema di apprendimento dei codici da qualunque tipologia di telecomando, ma si può accedere a tutte le funzioni anche dai comandi posti sul frontale della macchina, entrando in semplici menù assistiti da uno schermo a colori da 4 pollici posto al centro del frontale stesso
- ha un’app dedicata, Lightning DS, al momento disponibile solo per sistemi operativi iOS di Apple, quindi solo iPhone e iPad. Dall’applicazione è possibile pilotare lo streaming della musica liquida, inviare comandi o apportare modifiche al setup della macchina. Tuttavia, esistono applicazioni di terze parti che consentono di utilizzare anche altri dispositivi non iOS. Lightning DS consente di gestire le piattaforme di musica liquida di Tidal, Qobuz, WiMP e HRA. Inoltre, accetta segnali AirPlay, Bluetooth, Spotify Connect e Roon. Amazon HD resta al momento utilizzabile via Apple AirPlay, quindi limitato alla risoluzione standard, ma sono in corso accordi per implementarne l’utilizzo in Lightning DS.
- in quanto Roon Ready e Roon Tested, è in grado di fungere da terminale approvato e certificato da Roon. Ovviamente il software di Roon richiede un NUC Roon server, sostanzialmente un micro PC Intel, non essendo i prodotti Auralic in grado di gestire al proprio interno questa applicazione.
Da quanto precede è facile capire che l’Altair G1 è un concentrato di opzioni in grado di soddisfare praticamente tutte le esigenze oggi pensabili e traghettare anche i più riottosi nel mondo della musica liquida.
Una piccola nota sulla qualità costruttiva. Imballato in maniera esemplare secondo la più maniacale tradizione orientale, con guanti in dotazione, dotato di uno chassis massiccio in alluminio e un layout estremamente curato servito da una doppia alimentazione. Basta vedere i dati di targa sciorinati sul sito ufficiale per comprendere che l’Auralic ha puntato molto su questo modello, attingendo a piene mani dal proprio know-how e dalla componentistica dei fratelli maggiori.
Ho inserito l’Altair G1 nel mio impianto, collegandolo in bilanciato al preamplificatore.
Quanto al collegamento alla rete, ho preferito la connessione wireless affidandomi alle notevoli potenzialità Wi-Fi del mio modem-router FRITZ!box 7590 deputato alla decodifica e invio del segnale a larga banda che la fibra conduce a casa.
La connessione Wi-Fi è l’opzione consigliata da Auralic in presenza di un buon segnale, perché elimina tutta una serie di problematiche legate ai disturbi introdotti dal collegamento via cavo Ethernet.
Per quanto riguarda la piattaforma da cui veicolare la musica liquida, mi sono avvalso prevalentemente di Tidal Hi-Fi per due ragioni. I file Master ad alta definizione di Tidal viaggiano in formato MQA, standard che sfrutta un algoritmo che comprime il file nella fase di trasmissione per poi decomprimerlo al momento della decodifica prima dell’invio alla conversione in analogico. Rispetto all’alta definizione di Qobuz si tratta di file più leggeri e gestibili, sia nel transito in rete per il minor impatto di trasmissione, sia sulla banda Internet, sia nell’inoltro in modalità Wi-Fi, a tutto vantaggio di stabilità, velocità e precisione della decodifica e lettura. Inoltre, Auralic, pur non aderendo allo standard MQA, ha sviluppato un proprio sistema di decodifica dei file Master, che promette maggiore qualità e accuratezza nello spacchettamento del file MQA, offrendo risoluzioni fino a 384kHz.
Tuttavia, ho utilizzato anche la piattaforma Quobuz, riscontrando analoga qualità e stabilità, pur stigmatizzando alcune rigidità di questa piattaforma in Lightning DS rispetto alla piena integrazione offerta da Tidal: con Quobuz i preferiti salvati in Lightning non sono visibili nell’app di Quobuz e non è possibile ordinare gli album preferiti per Artista…
Ho snobbato Roon, pur riconoscendone i notevoli contenuti aggiunti in grado di offrire nella fruizione della musica liquida, migliorandone l’esperienza che nulla aggiunge alla qualità audio, sostanzialmente per tre motivi:
- contrariamente alla filosofia di Auralic, si esprime meglio con collegamenti cablati
- richiede un computer da aggiungere al setup su cui dovrebbe girare il programma di Roon, quindi interferenze in rete e complicazione nel flusso del segnale musicale
- infine, usare un Auralic come end point di Roon significherebbe bypassarne una buona parte della operatività, vanificando un investimento che, a questo punto, poteva rivolgersi a un ben più modesto streamer player
Le operazioni di configurazione sono davvero semplici, come anche le impostazioni della macchina. Affido la decodifica MQA all’Altair G1, testandolo sia alla massima risoluzione possibile sia con decodifica senza upsampling. Lascio i filtri presenti, che consentono la personalizzazione del suono, sull’impostazione di fabbrica.
Le prime impressioni d’ascolto lasciano il segno e spingono all’entusiasmo.
Mi sbilancio subito a dire che, entro i 5mila euro farete fatica a trovare un CD player meglio suonante. Se avete, come me, un ricordo nitido di lettori come il Marantz Sa11s3, i Meridian serie G, il Restek Epos, il McIntosh MCD 301, nessuna di queste elettroniche è in grado di competere con l’Altair G1 in fatto di arioristà, finezza di grana e ricostruzione scenica.
Il livello di integrazione di questa elettronica e di ottimizzazione funzionale è notevole e ha consentito di contenerne drasticamente i costi attingendo a piene mani da tecnologia e layout sviluppati per i modelli superiori.
Una performance senza sbavature in cui la musica fluisce in maniera credibile e coinvolgente. La timbrica appare corretta, con quella neutralità che non lascia spazio a enfasi in zone particolari dello spettro armonico. La ricostruzione scenica si sviluppa con un piacevole senso di profondità e distanza dei protagonisti, prerogativa tipicamente analogica, neutralizzando ogni possibile concessione all’artefatto digitale. È probabilmente la caratteristica più apprezzabile e riuscita dell’Altair.
Rispetto all’Auralic Aries Mini con alimentatore lineare Auralic dedicato, l’Altair G1 si conferma un importante passo in avanti. Il Mini resta un ottimo streamer player ma la qualità del DAC interno non rende giustizia alle notevoli capacità come lettore che ha questa elettronica. Proprio per questo ho sempre utilizzato l’Aries Mini come streamer puro con un DAC esterno. L’Altair non consente questa opzione non avendo uscite digitali, ma resta una macchina completa che ti fa dimenticare le sezioni di cui è composta. Tutto è perfettamente integrato e ottimizzato e il risultato è eccellente, di quelli in grado di tacitare per un bel po’ ogni velleità di upgrade.
Non ho potuto esimermi dal mettere a confronto l’Altair G1 col lettore di CD e SACD Esoteric K-03xs già recensito su queste pagine.
Il match è arduo e impari, non solo per la differente tipologia di player, meccanica contro streamer, anche per l’enorme differenza di prezzo che passa tra le due elettroniche. Tuttavia, ritengo che anche questi raffronti siano utili per valutare in maniera più concreta le prestazioni dell’apparecchio in prova.
Il K-03Xs sfodera un basso più perentorio, un contrasto e una escursione dinamica più accentuati. Nella mia esperienza questi parametri rappresentano ancora l’ultimo baluardo dell’asserita superiorità di una meccanica di alto livello rispetto allo streamer player. La nota percussiva del pianoforte è un ottimo test che rende bene l’idea di ciò che intendo, se voleste fare un confronto.
Diverso si fa il discorso quando passiamo a una valutazione complessiva dell’immagine sonora. La ricostruzione scenica dell’Altair si contrappone a quella del nipponico senza complessi d’inferiorità. La plasticità del giapponese è compensata dalla suadente atmosfera rarefatta del palcoscenico riproposto dallo streamer. Un suono appena più rilassato e meno immanente. I reverberi delle armoniche chiudono un attimo prima rispetto al K-03Xs, ma questa “semplificazione” nella riproposizione del messaggio sonoro è dannatamente piacevole e contribuisce a un suono molto pulito e arioso.
Il risultato è quello di una scena forse ancor più grandiosa, molto alta ed estesa in tutte le dimensioni. Il livello di trasparenza del messaggio sonoro è ragguardevole, aiutato anche da una gamma mediobassa e bassa più arretrata.
Ho provato a inserire l’Auralic Aries G2.1 come streamer player, utilizzando l’Altair G1 solo come DAC. Questo mi ha consentito di effettuare un confronto incrociato tra la sezione streamer player e la sezione DAC dell’Altair G1 rispettivamente con l’Auralic Aries G2.1 e il DAC dell’Esoteric. Questa a seguire è la sintesi.
Aries G2.1 + Altair G1 solo DAC VS Altair G1 integrato
La prestazione complessiva dell’Altair G1 utilizzato solo come DAC con l’innesto di uno streamer esterno come l’Aries G2.1 fa un ulteriore piccolo passo avanti in termini di perentorietà e contrasto rispetto alla macchina integrata. I margini del miglioramento si percepiscono in termini di maggiore perentorietà appunto dei transienti e contrasto, ma, a mio avviso, non giustificano l’enorme esborso richiesto per l’utilizzo di questo streamer esterno, che costa il doppio delll’Altair. Inoltre risulta penalizzata, quasi snaturata, quell’immediatezza comunicativa ed emozionale che caratterizza il G1 in favore di una analiticità accademica puntigliosa ma, se vogliamo, musicalmente meno coinvolgente. Insomma, a mio avviso è meglio utilizzare l’Altair G1 come macchina integrata.
Aries G2.1 + Altair solo DAC VS Aries G2.1 + Esoteric K-03Xs
Il sistema di conversione dell’Altair G1 utilizzato con lo streamer esterno Aries G2.1 si dimostra comunque in grado di competere col sistema di conversione dell’Esoteric K-03Xs. Non ho riscontrato quella asciuttezza che spesso viene attribuita ai DAC ESS Sabre, anche se, oggettivamente, l’impostazione generale dell’Altair G1 resta orientata verso il chiaro.
Il DAC Esoteric resta più materico e introspettivo, con quella profondità e plasticità che è d’obbligo cercare in prodotti di questa categoria. Ma il risultato del G1 è di assoluto rispetto, con tratti di pulizia del messaggio invidiabili.
Tornando all’utilizzo delll’Altair G1 come macchina integrata, ho molto apprezzato ancora una volta l’equilibrio tonale e la volumetria dell’ambiente sonoro riproposto, a conferma dell’eccellente lavoro dei progettisti nell’implementazione del progetto e della perfetta ottimizzazione delle sezioni del G1.
Per tirare le somme, la prestazione complessiva dell’Altair è notevole. Il suono è grande, non anemico, armonicamente accattivante e, soprattutto, pienamente in grado di veicolare emozioni lasciandovi godere della vostra musica preferita. Un oggetto che può tranquillamente inserirsi in impianti ambiziosi ben oltre la fascia di prezzo del componente.
In secondo ascolto ho inserito il G1 nell’impianto dell’amico Salvatore, composto da giradischi Reed Muse 1C con braccio Reed 5T, pre phono FM Acoustic 122, pre linea FM Acoustic 255, finale FM Acoustic F10B e diffusori Zellaton Legacy.
L’Altair ci ha fatto dimenticare completamente ogni aspetto tecnico regalandoci una esperienza musicale coinvolgente e pienamente appagante. In detto impianto abbiamo avuto modo di testare anche le capacità di pilotaggio dell’Altair collegato direttamente a una coppia di finali monofonici con la 300B. Siamo rimasti impressionati dalla silenziosità di funzionamento, dalla spinta conferita ai finali e dalla completezza del messaggio musicale.
Cos’altro aggiungere? Un prodotto molto riuscito che proviene da Auralic, che non ho remore a reputare tra i migliori costruttori in questo campo, e dotato di un software eccellente e stabile. L’elettronica è completa e in grado di fare praticamente di tutto, con alle spalle un team dinamico che lavora in tempo reale per tenere il vostro investimento al passo coi tempi. Il prezzo a questo livello è sempre alto, ma per le prestazioni espresse a mia opinione è concorrenziale, tanto è difficile trovare di meglio.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Nella confezione: Auralic Altair G1, 2 antenne Wi-Fi, cavo di alimentazione, cavo USB, manuale istruzioni
Componenti speciali:
- piattaforma Tesla G2, potenza 37,5K MIPS, memoria di sistema cache 1GB e memoria per i dati da 8GB
- clock Femto72, uno per USB e uno per altre uscite
- doppio alimentatore Purer-PowerTM, per separare componentistica audio più sensibile
Risposta in frequenza: 20-20kHz +/-0,1dB
Distorsione armonica: <0,0002% XLR, <0,0003% RCA, 20Hz-20KHz a 0dBFS
Range dinamico: 124dB, 20Hz-20KHz, pesato A
Formati supportati: lossless AIFF, ALAC, APE, DIFF, DSF, FLAC, OGG, WAV e WV; lossy AAC, MP3, MQA e WMA
Risoluzione: PCM da 44.1KHz fino a 384KHz in 32Bit; DSD64 2.8224MHz, DSD128 5.6448MHz, DSD256 11.2896MHz, DSD512 22.57892MHz
Software per la gestione della macchina:
- Auralic Lightning DS per dispositivi iOS
- Auralic Lightning DS per web browser, consente solo il settaggio dell’elettronica
- OpenHome per software compatibili BubbleUPnP e Kazoo
- Roon con Roon Core richiesto a parte
Ingressi digitali: AES/EBU, Coassiale, Toslink, USB Audio
Ingressi streaming:
- cartelle condivise sul Network, memorie USB, USB CD Drive, memoria interna opzionale 2Tera
- UPnP/DLNA Media Server, Tidal, HighResAudio e Qobuz
- Sublime+, Internet Radio, AirPlay, Bluetooth, Songcast, RoonReady
Uscite audio: 1 stereo bilanciata XLR 4,5Vrms a 0dBFS, impedenza d’uscita 10ohm; 1 stereo sbilanciata RCA 4,5Vrms a 0dBFS, impedenza d’uscita 50ohm
Uscita cuffia: 6,35mm Jack, impedenza d’uscita 5ohm
Network: cablato Gigabit Ethernet; wireless 802.11b/g/n/ac Tri-Band Wi-Fi
Consumo: 50W max in funzione
Dimensioni: 34x8x32cm LxAxP
Peso: 6,8kg
Finitura: alluminio anodizzato nero opaco
Distributore ufficiale Italia: al sito Audiogamma, esemplare in prova gentilmente fornito da MondoAudio
Prezzo Italia alla data della recensione: 2.449,00 euro
Sistema utilizzato: all’impianto di Emilio Paolo Forte