Maria Pia De Vito | Dreamers

12.01.2021

“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, recita un vecchio adagio popolare. È sufficiente dare un’occhiata al curriculum della De Vito su Wikipedia per rendersi conto che mezzo mondo jazzistico e non solo ha collaborato con questa cantante napoletana. Sono tutti nomi d’alto livello e non li riporto solo perché occuperebbero gran parte dello spazio a mia disposizione

 

Definire la De Vito esclusivamente come una cantante jazz mi sembra riduttivo. In fondo, per lei, tutto è iniziato attraverso la musica etnica, empatia che non si è mai spenta, allargandosi in seguito anche alla ricerca di sonorità più elaborate, perfino rileggendo coraggiosamente autori classici come Pergolesi e concedendosi sontuose parentesi nel folk-pop più sofisticato come quello di Joni Mitchell. Il jazz è comunque la chiave di lettura preferenziale, la lente d’ingrandimento attraverso cui si focalizza la sensibilità musicale di questa cantante. La sua voce è limpidissima, dotata di un’intonazione perfetta che dal vivo le permette talora di affrontare gran parte dei concerti improvvisando con la tecnica dello scat, cioè adattando la voce a guisa di puro strumento musicale come facevano la Fitzgerald, la Vaughan e praticamente tutte le grandi cantanti americane degli anni ’50 e ’60.

 

Questa sua ultima fatica, Dreamers, è dedicata ai grandi musicisti che, da Dylan a Paul Simon, da David Crosby alla stessa Mitchell, hanno fatto sognare i loro ascoltatori, tutti noi compresi, spingendo l’immaginazione verso la speranza in un mondo migliore, purtroppo ancora oggi di là da venire. In questo elenco di canzoni d’autore rivisitato e opportunamente jazzato con l’aiuto di Julian Oliver Mazzariello al piano, Enzo Pietropaoli al contrabbasso, Alessandro Paternesi alla batteria e la collaborazione di Roberto Cecchetto alla chitarra, la De Vito introduce anche un elemento anarcoide nella figura di Tom Waits, che un vero e proprio sognatore non lo è mai stato, in senso canonico, ma piuttosto un narratore dei sogni altrui, soprattutto di quelli mai realizzati.

 

Difficile scegliere qualche brano tra gli altri ma, volendolo proprio farlo, opterei seguendo la traccia del mio gusto personale per la stupenda veste lirica di Chinese Cafè e per la sincopata Pig Sheep and Wolves, che ci regala da subito in apertura del disco il gustoso e variegato sapore vocale di questa grande cantante.


Maria Pia De Vito
Dreamers
CD Via Veneto jazz

Disponibile su Qobuz 16bit/44khz

di Riccardo
Talamazzi
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