Munich High End 2012 | Best sounds

10.05.2012

Di anno in anno, il Monaco High End si gioca il primo posto di manifestazione high-end mondiale più importante.

L’altro contendente è il CES di Las Vegas, ovviamente. Monaco però ha dalla sua parte la selezione all’ingresso, quella evidente nel suo nome. Solo high-end, appunto, con qualche puntata nel consumer.

ReMusic doveva esserci. Siamo audiofili, prima di tutto. La passione ci muove, nel senso che ci fa fare chilometri e chilometri per sentire qualcosa che ci interessa sinceramente. Ma volevamo anche esserci per contribuire, noi, ultimi arrivati, a picconare un piccolo-grande tabù delle riviste hi-fi in genere.

 

Volevamo segnalarvi esplicitamente le sale secondo noi meglio suonanti.

 

Munich High End 2012


Ta-daa!

 

Lo sappiamo, sembra un’iniziativa pericolosa, politicamente scorretta. Ma vogliamo poter condividere con i nostri lettori anche solo una nota delle grandi emozioni provate. Questo fa parte del nostro modo di interpretare il bisogno di informazione del settore, di tutti noi appassionati di buon audio.

 

Questi i numeri definitivi High End 2012: 483 giornalisti accreditati, circa 15.000 visitatori, più di 4.400 operatori commerciali. Ma, ciò che più qui conta, 360 espositori. Non tutti avevano un sistema allestito, molti esponevano soltanto. Di tutte, proprio tutte le sale con un sistema funzionante e dimostrato ho fatto un’estrema shortlist, senza pormi limiti precisi. Ne son risultate quindici. Un numero che non vuol dire nulla. Sono inoltre in rigoroso ordine alfabetico, non di merito. Compaiono in questo breve elenco perché tutte, a vario titolo, hanno detto o fatto sentire qualcosa di significativo nella propria interpretazione dell’hi-fi e della musica riprodotta. Si tratta di scelte personali, segnalazioni di gusto, non valori assoluti. Ma ci sembrano comunque, per qualche motivo, interpretazioni coerenti, articolate e, nel proprio range operativo, il più possibile complete della riproduzione sonora. Chi ha messo insieme queste stanze, questi impianti e ne ha curato il setup, è come un ottimo cuoco. Non tutti i giorni, però, si cucina bene, anche i grandi possono avere delle défaillance. Per chi non è in questa piccola lista, ci risentiamo quindi alla prossima occasione o edizione.


Mit freundlichen Grüßen / With kind regards / Meilleures salutations / 敬祝商祺 / 敬具

 

 

Precisazione

Prendere appunti durante una fiera non è facile. Rielaborarli dopo qualche ora o giorno è anche più difficile. Tutto è stato ascoltato e descritto con il massimo dell’attenzione. Ma qualche errore può scappare. Per eventuali precisazioni o correzioni, i produttori o distributori responsabili delle sale di dimostrazione o dei componenti descritti possono scriverci qui. E noi ne terremo conto. Questo è il bello di essere online.

 

Avvertenza

I nomi delle sale sono quelli dell’elenco ufficiale degli espositori.

 

 

Akamai

Nonostante il nome, iniziamo con la forza di un marchio tutto italiano, che produce tutto in Italia. Incredibile a dirsi, ma anche a vedersi. La fiorentinissima Goldenote, brand più conosciuto all’estero che da noi e di proprietà del Gruppo Akamai, esponeva novità e una forte selezione del suo ampio catalogo in uno dei due padiglioni a pianterreno, dedicato alle presentazioni “statiche”, cioè non suonanti. Come mai me la ritrovo qui, nella short list dei migliori sound della fiera? Perché la sua era una saletta tutta da scoprire. Per raffinatezza del suono, certo, ma anche perché, se non me l’avessero detto… me la sarei persa! Sorry, ci son passato più volte di fronte e avevo pensato fosse una sala riunioni per i commerciali.

Invece, celava un raffinato sistema basato sui diffusori XS-93. Non nascondo la mia predilezione per i sistemi magari a tromba, mono/due vie, ad alta efficienza in generale. Ma dei tre vie da 93dB, ancorché in sospensione pneumatica, qui mettevano in comunicazione il meglio dei due mondi. Per conto mio, una catena d’ascolto molto sensata, di grande equilibrio timbrico e prestazionale, costruita da tecnici e con motivazioni tecniche, ma che in nulla faceva rimpiangere realizzazioni facilmente definite “eso” e, forse, a volte inutilmente “spinte”. Bravo!

 

Per ulteriori informazioni: al sito Goldenote

Per la scheda della sala: cliccare qui

 

Auditorium23

Baffle acustico arrotondato ai lati, parte alta a tromba, bassi a cono. In questa sala spiccano dei moderni diffusori a dipolo costruiti su componenti storici Siemens Klangfilm Eurodyn, originariamente per sala cinematografica. Non fatevi ingannare, il suono non proviene dallo spazio fra i diffusori: sono molto ingombranti, sì, ma alla sola vista. Chiudete gli occhi. Solo allora “vedrete” la musica librarsi nell’aria senza sforzo, con leggerezza e precisione.

Giradischi Verdier modificato, testina Shindo, ampli finali - endstufe, bitte - MagAmp e Line-Magnetic più una serie di elettroniche, cavi e accessori del più puro high-end tedesco e mondiale. Solidi all’aspetto, ma deliziosamente aggraziati e bensuonanti: un raro connubio di forza, velocità e delicatezza nel dipanare anche i più complicati passaggi musicali.

Che competenza storica, che civiltà di suono… Qui si entra in punta di piedi nella più pura qualità d’ascolto.

 

Per ulteriori informazioni: al sito Auditorium 23

Per la scheda della sala: cliccare qui

 

Cessaro

Giradischi tedesco TW-Acustic, amplificazione e cablaggio Tron (UK) e, ovviamente, delle gigantesche Cessaro, le Beethoven, dei cinque vie a tromba da 107dB motorizzate TAD, anche quelle dei bassi, a caricamento frontale, alimentate da ben quattro ampli in Classe AB. Nello specifico, il giradischi era un BlackNight con due bracci TW e testina Ortofon SPU Royal. Pre Tron Syren II e finale stereo Tron Discovery, un single ended di 300B.

Quale risultato per questa sala così visibilmente impegnativa? Cessaro riesce ad ammaestrare l’alta efficienza. Autentico domatore di belve, potenzialmente feroci, le costringe ad essere educate, presentabili in società.

Ralph Krebs, proprietario e progettista Cessaro, ci farà l’onore di scrivere per noi alcuni articoli tecnici, nei quali illustrerà alcuni assunti di partenza e scelte fondamentali della propria produzione. A tua disposizione, Ralph, gratulieren.

 

Per ulteriori informazioni: al sito Cessaro

 

Entreq

Why not? Le nostre selezioni sono prive di pregiudizi. Una sala curata da un produttore di cavi, OK, ma sempre di sala di gran classe si trattava. Cavi ovviamente tutti Entreq, come gli accessori per alimentazione. I rack Solid Tech Rack of silence F1 Reference in fibra di carbonio, le elettroniche MSB e i diffusori SW completavano il sistema.

Entreq è molto attento e sensibile ai componenti naturali, al modo in cui le cose crescono in natura. Questo si sente nell’impianto in dimostrazione, naturalezza è il termine che mi ero segnato sul taccuino. E questo ben prima di scoprire l’attività principale del proprietario e progettista Entreq, quella di… agricoltore. Ebbene sì, hai ragione, Entreq, la natura è sempre il miglior costruttore.

 

Per ulteriori informazioni: al sito Entreq

 

Lawrence Audio

Sala incentrata sui diffusori taiwanesi Drongo, Cello, Violin e Mandolin, che stanno incontrando un crescente successo di pubblico e commerciale. I Lawrence Audio sono sempre edizioni limitate, frutto della ricerca e della dedizione del loro progettista, Lawrence Liao, anche interior designer e musicista polistrumentista.

A monte, Norma Audio CDP-1R, Norma Audio Revo Rack, ampli ASR Emitter II Exclusive, cavi Absolue Créations TIM Référence (Francia) e, in ambiente, i pannelli acustici Avcon Acoustic.

Un suono molto completo, aereo e corposo al tempo stesso, che privilegia una ricostruzione di grande effetto presenza. Le casse, appunto, spariscono all’ascolto, probabilmente per l’attento lavoro di contenimento delle prime riflessioni sul cabinet, come si nota dal suo profilo, ridotto il più possibile.

Mi risulta sia la loro prima presenza europea. Da scoprire.

 

Per ulteriori informazioni: al sito Lawrence Audio

 

MBL

Puoi amarli od odiarli, ma non c’è nessuno che sa far suonare i loro radialstrahler come MBL. Per questo, avendoli sentiti bene e da tempo, consiglio sempre la catena completa. Soprattutto per quella che è la loro prima interfaccia con i diffusori, i loro ampli.

Grande sala con doppio impianto, dal top a scendere, tutto o quasi in livrea bianca, molto di moda. Se lo possono permettere, se lo devono permettere. I loro omnidirezionali si esaltano nei grandi spazi. Gli impianti offrivano la tipica sensazione di estrema immediatezza del suono, di bolla sonora quasi tangibile e di musica pulsante, ritmata quasi da metronomo, ma senza rigidità. Un sistema che “insegue” sempre un po’ la musica, che non ti rilassa, ma che ha nel suo gioco di illusione acustica la sua carta vincente: nessuno si è mai sforzato così tanto per ottenere l'idea di diffusore omnidirezionale.

 

Per ulteriori informazioni: al sito MBL

Per la scheda della sala: cliccare qui

 

NuForce

Un suono onesto, aperto, presente, senza eccessi, sia nel bene che nel male. Per noi vecchie volpi dell’hi-fi a volte un po’ digitale, ma in senso buono, definito e non stridente. In senso stretto, questa sala non dovrebbe ambire all’empireo del top del top delle realizzazioni high-end. Ma la qualità dell’impianto in dimostrazione era nella sua accessibilità, facilità d’uso, apertura al nuovo: un ideale ponte fra la musica da PC e iPad alla grande scena del vero hi-fi. Un deciso contributo all’avvicinamento dei piccoli budget, quindi dei giovani, alla qualità d’ascolto. Ottimo allestimento, curato, se ho capito bene, dal distributore svizzero. Continua così, NuForce.

 

Per ulteriori informazioni: al sito NuForce

 

Reimyo

Quando pensi di aver sentito tutto, ecco che arriva l’impianto che scardina le tue certezze. Reimyo fa bene in ogni parametro d’ascolto. Scava nella musica. Rispetta la vera dinamica. Rende i pianissimo e sostiene i fortissimo. Senza mancare e senza scomporsi. Riesce a essere altamente espressivo mantenendo la “filigrana” della musica, senza sciuparla con approssimazioni di qualsiasi genere.

Catena completa Reimyo, a partire dallo stabilizzatore di alimentazione ALS-777, particolarmente interessante perché operante anche nel campo del condizionamento delle risonanze, un must per il brand, nato appunto con i risuonatori Harmonix, per finire nei suoi monitor coassiali su tecnologia finlandese Gradient Finland e norvegese SEAS.

Sistema paradossale, soprattutto sulla interpretazione della parte emotiva del basso, del punch viscerale, ma che mantiene le promesse di un suono pulito, ricco e potente. Non capita tutti i giorni di poter sentire una versione così integralista della musica. A Monaco siamo stati tutti fortunati. Tanto di cappello.

 

Per ulteriori informazioni: al sito Combak

 

Silbatone

Omaggio all’alta efficienza vintage. Una sala in grado di restituire l’immanenza senza fine e l’altissima facilità di emissione dei più classici dei componenti, originariamente pensati per la sonorizzazione di grandi ambienti quali le sale cinematografiche. La giapponese GIP Laboratory e la coreana Silbatone sono gli alfieri del recupero di queste grandi trombe, grandi in tutti i sensi. Erano presenti e suonanti, tra le altre, le trombe larga banda Western Electric 15A originali del 1930 più una pletora di front-end storici restaurati ed upgradati, insieme alle più recenti elettroniche di amplificazione Silbatone.

Nota di colore: quando sul piatto è stato messo Autobahn dei Kraftwerk la stanza si è riempita come un uovo e mai ho visto così tanti rudi omaccioni commossi tutti insieme, me compreso.

 

Per ulteriori informazioni: al sito Silbatone

Per la scheda GIP Laboratory: cliccare qui

 

Soulution

La stella sempre più splendente delle realizzazioni Soulution, dal digitale alle amplificazioni, pilotava una coppia di Focal Stella Utopia EM. Avevamo da pochi giorni riconosciuto al Digital Player Soulution 540 una nostra Spark, un piccolo ma sincero premio simbolico che diamo a quegli apparecchi in grado di scatenarci delle emozioni inaspettate, out of the box. Quale occasione migliore se non il Monaco High End per ascoltare un sistema Soulution completo? Concetto chiave: dinamica apparentemente illimitata, anche se molto progressiva, ed estremo understatement. Se non fossero svizzeri, sarebbero inglesi. Mai mostrarsi sanguinanti, come diceva Bond, James Bond.

 

Per ulteriori informazioni: al sito Soulution

 

Swissonor

Una bella boccata d’aria fresca. Una sala svizzera, di nome e di fatto. Ordine ed estetica minimalista anche nel suono, sempre composto anche se immediatamente gratificante e senza filtri.

Gli storici giradischi Thorens TD124 e altri modelli vengono modificati e upgradati dall’esperienza di Juerg Schopper, la cui azienda di famiglia, nella persona del nonno, vendette il primo giradischi Thorens nel 1926. A seguire, gli apparecchi Swissonor di Urs Frei, con amplificatore modulare AM a valvole e diffusori a tromba coassiali e complanari B.A.C.H., che consentono il posizionamento a parete, per creare appunto una grande parete sonora, che non lega l’ascoltatore al classico sweet spot.

Un’oasi di buon suono, sensato ed equilibrato, senza inutili eccessi e mai affaticante. Il massimo con il minimo, si fa per dire…

 

Per ulteriori informazioni: al sito Swissonor

Per la scheda della sala: cliccare qui

 

TAD

Atto di forza. Una sala con un profluvio di apparecchi TAD destinati ad alimentare l’ingordigia dei diffusori omonimi, Reference One ed Evolution One. Potenza, dinamica, ampiezza di scena, persino una corretta riproposizione delle dimensioni strumentali. Unico neo, come mi ha fatto giustamente notare l’amico Silvano Dal Basso (Ethos, Roma) una certa risonanza sui medi, forse dovuta all’ambiente. Per il resto, un impianto con la “I” maiuscola, appagante e coinvolgente oltre ogni limite e non necessariamente per palati grossolani, ma invece capace di suggerire, quando è il caso, non di imporre. I sistemi top hanno il solo difetto di essere costosi, ma un ascolto TAD fa dimenticare anche questo piccolo particolare…

 

Per ulteriori informazioni: al sito TAD

 

Tannoy

Per la qualità del suono, non si deve né pendere da un nome altisonante né preferire la dimensione del sistema. In mezzo a tanti pezzi da novanta, un impianto dal volto umano, accessibile, anche se uso questo termine con molta circospezione, visti i tempi.

Lettore SACD Teac CD-3000, integrato Unison Research S6, nuove Tannoy Definition DC10A e cavi tedeschi HMS Elektronik.

Un suono di grande integrità, esteso, aperto e coerente, un sistema che mi è sembrato probabilmente anche facilmente ambientabile.

 

Per ulteriori informazioni: al sito Tannoy

Per la scheda Tannoy Definition DC10A: cliccare qui

 

Viola Audio Laboratories

Amplificazioni Viola, disegnate da Tom Colangelo e Paul Jayson, ex collaboratori di un certo Mark Levinson, che pilotavano casse Ocean Way: da rimanere senza fiato… Se vi piace il lato muscolare ed energetico della musica, questa è l’accoppiata che fa per voi. Dinamica senza fine, controllo totale, fortissima espressività e passionalità dell’impianto. Si è trattato di un’esperienza profonda, veramente inaspettata, che arriva da una serie di esperti, anche del settore “pro”, assolutamente indiscutibili. Le Ocean Way, ad esempio, sono sistemi che tradiscono fin dalla prima occhiata l’impostazione monitor. Il loro progettista è Allen Sides, ingegnere del suono pluridecorato a suon di Grammy Award. Oltre 500 dischi all’attivo ed esperienze nello Skywalker Ranch di George Lucas, nei Sarm Studios londinesi di Trevor Horn e in quelli Walt Disney di Hollywood. Altrettanto impressionante la lista di artisti con cui ha collaborato, tra gli altri Count Basie, Duke Ellington, Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughn, Phil Collins, Michael Jackson, Eric Clapton, Green Day, Faith Hill, Mary J Blige, Alanis Morissette, Neil Diamond, John Williams, Andre Previn e Ry Cooder. Devo aggiungere altro?

Prima assoluta europea degli AS1, diffusori flat da 30Hz. Notevole infine il lavoro di preparazione dell’ambiente, curato dalla locale Actem con i suoi pannelli AMA 1, gli Air Motion Absorber.

 

Per ulteriori informazioni: al sito Viola Audio Laboratories

 

Zellaton

Ultimo ma non ultimo. Zellaton si fa ricordare per la classe estrema del suo setup. Non parlo solo dei componenti, era l’atmosfera che prendeva l’anima. Un autentico salotto di classico buon gusto e sobria accoglienza. Più che sugli apparecchi, ripeto, peraltro asserviti a questi diffusori ostinatamente costruiti addosso a componenti unici al mondo, il suono colpiva per l’equilibrio, la velocità, il senso di pienezza dell’esperienza d’ascolto che, per alcuni, poteva persino essere deludente, tanto “era lì”, disponibile, hic et nunc. Niente di più e niente di meno. Potrebbe essere il payoff pubblicitario Zellaton. Ma quanta innovazione e fatica per ottenere quel risultato così disarmante.

 

P.S. Un ringraziamento particolare al Dr. Schwab per avermi inviato le foto di commento, le mie erano indubitabilmente peggiori...

 

Per ulteriori informazioni: al sito Zellaton

Munich | Marienplatz
Munich | Marienplatz
Munich | Hofbräuhaus
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Munich High End 2012
Munich High End 2012
Munich High End 2012 | Akamai
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Munich High End 2012 | Auditorium 23
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Munich High End 2012 | Cessaro
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Munich High End 2012 | Entreq
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Munich High End 2012 | Lawrence Audio
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Munich High End 2012 | MBL
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Munich High End 2012 | NuForce
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Munich High End 2012 | Reimyo
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Munich High End 2012 | Silbatone
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Munich High End 2012 | Soulution
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Munich High End 2012 | TAD
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Munich High End 2012 | Tannoy
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Munich High End 2012 | Viola Audio Laboratories
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di Giuseppe
Castelli
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