Il supertweeter viene comunemente descritto come un altoparlante di dimensioni ridotte capace di riprodurre la gamma delle frequenze cosiddette ultrasoniche, ovvero comprese tra i 15 e 100 kHz. Questa definizione può essere considerata veritiera, ma è pur sempre una semplificazione un po’ dizionaristica e non soddisfacente rispetto al potenziale che un oggetto del genere può invece esprimere se interfacciato in maniera idonea. Per capire meglio la natura del supertweeter in campo audio, c’è bisogno di introdurre nella discussione anche temi legati alle armoniche, alle intermodulazioni, agli spazi sonori, alla tridimensionalità e alla risposta impulsiva dei segnali acustici nel momento in cui si rapportano ai limiti naturali della percettività uditiva dell’uomo. Non spaventatevi, non ho intenzione di tediarvi in questo periodo stagionale in cui le nostre soglie di attenzione e impegno degradano a livelli pre-primordiali – mare, montagna, fresco, bibita, bikini, riposo sono i termini più frequenti del momento – ma è solo un rimando e vi spiego subito il perché.
L’aver inserito in pianta stabile nel mio impianto audio un paio di Sopranino ENIGMAcoustics non ha fatto altro che alimentare il desiderio di approfondire la conoscenza di questo componente che, sorprendentemente, ho constatato come venga prodotto da un discreto numero di aziende, in variegate fogge e materiali e, ovviamente, prezzi, questi ultimi sovente abbastanza alti. L’occasione si è creata avendo avuto l’opportunità di ascoltare in prova un paio di supertweeter customizzati dal Direttore Castelli della giapponese TakeT, il modello entry level denominato Batpure. Premetto che, in controtendenza, sono componenti alla portata di molte tasche, il cui listino si aggira intorno a una cinquantina di euro. Vi assicuro che sono veramente ben spesi, soprattutto in considerazione del fatto che la loro incidenza sulla performance generale del set audio è notevole. Le misure di questi riproduttori sono minimali: 23 mm di lunghezza, 30 mm comprese le alette terminali, 12 mm di larghezza e 3,8 mm di spessore. Sono misure che hanno consentito, come in questo caso, il loro fissaggio su due mattoncini di carbon block, mentre per il collegamento è stata utilizzata una treccia di due cavetti di rame argentato solid core.
NdR - Il Batpure si collega in parallelo ai morsetti delle casse, senza bisogno di ulteriori crossover.
La presenza dei Batpure è stata immediatamente di grande impatto, primariamente in termini di ariosità e spazio scenico. La riproduzione sonora è risultata omogenea e coerente su un’ampia gamma di frequenza. Ma ciò che mi ha sbalordito, soprattutto perché non l’avevo percepito con questo risalto in altri supertweeter blasonati, leggi Murata, Tannoy o Fostex, è stato l’effetto timbrico, elevato a tal punto da restituire le performance strumentali e vocali alla loro originaria naturalezza. Queste, insieme a ulteriori sensazioni appena subodorate, possono essere considerate alla stregua di un assaggio di prova.
Lo shock piacevolmente provocato dai Batpure, qui mi aggancio al rimando cui ho accennato sopra, ha indotto la redazione ReMusic ad allestire una prova con una batteria di prodotti TakeT, per l’esattezza la coppia di supertweeter Batpro II e il woofer-hi-definitioner WHDpure, già gentilmente forniti dall’importatore europeo, il francese CERES Electronique. I componenti sono attualmente in procinto di essere innestati nel mio impianto per l’ascolto e l’adrenalina sale. Si profila un’altra estate di intenso lavoro. Voi, nel frattempo, anticipate i tempi e procuratevi una coppia di TakeT Batpure. Con il sacrificio di una sera in pizzeria è come se vi portaste a casa due nuovi diffusori.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
SPL - livello di pressione sonora e range di frequenza/efficienza: 20kHz-150kHz e 70dB/1m circa
Tensione di tenuta massima: 150V
Massa: 1g circa
Impedenza: infinito =4kohm - DC =100kHz, carico minimo per l’amplificatore dovuto all’alta impedenza
Distributore per l’Europa: al sito CERES Electronique
Prezzo alla data della recensione: 52,17 euro
Sistema utilizzato: all’impianto di Giuseppe “MinGius” Trotto